Carlo Francini
Nato a Lugano il 22 dicembre 1916, padre Pietro. Residente a Monza in via Garibaldi 37. Falegname. Militare del Regio esercito nel 4° reggimento alpini, viene arrestato il 2 gennaio 1944 dalle SS con l’accusa di diserzione. Non è chiaro se nel periodo intercorso fra l’armistizio e la data di arresto Francini si sia unito a gruppi di partigiani, oppure sia vissuto da fuggiasco, ma la sua vicenda è talmente particolare che merita di essere inserita in questa ricerca, se non altro per il fatto che il monzese abbia rifiutato da subito di arruolarsi fra le formazioni dei nuovi fascisti e dei tedeschi. Dopo il fermo, Carlo è internato nella città greca di Larissa per un mese e poi ad Atene in un campo di prigionia per due mesi, Successivamente, come tanti altri italiani ex-militari, viene deportato nella città di Torgau, in Sassonia. Non è dato conoscere il motivo ma il 21 marzo 1945, Francini viene relegato nel terribile lager di Buchenwald, matricola 135473. Da documenti americani post-bellici, l’alpino è dato per deceduto il 30 gennaio 1946 per meningite e sepolto nel cimitero di Blankenheim vicino a Weimar, in Turingia, tomba 109, fila 6.
FONTI
• Archivio online collections.arolsen-archives.org

