Don Natale Motta
Nato a Cavenago Brianza il 6 dicembre 1910. Ordinato sacerdote a Milano il 26 maggio 1934, nei giorni dell’armistizio era assistente al Collegio S.Ambrogio di Varese. La sua casa è il punto di appoggio per i primi espatri clandestini organizzati da don Giussani e don Ghetti, pur essendo adiacente alla caserma che, abbandonata dai militari, era stata occupata dai militi fascisti della Muti. Attraverso i sentieri di Saltrio, Rodero, Clivio e Viggiù percorsi a piedi e al buio viene fatto passare il confine a centinaia di sbandati, renitenti ed ebrei. Con la nascita dell’O.S.C.A.R. (Organizzazione soccorso cattolico antifascisti ricercati) don Natale Motta e la sua casa divengono un elemento centrale ed indispensabile, specialmente quando anche don Ghetti e don Giussani sfollano a Varese in un distaccamento del loro Collegio San Carlo di Milano. Nell’estate del 1944 sfugge miracolosamente all’arresto e da quel momento vivrà in clandestinità ospite di sacerdoti amici del comasco fino al 25 aprile.
Lastra a ricordo di don Natale Motta.
La lastra in marmo ricorda il luogo dove era nato Don Natale Motta, uomo, prete, partigiano.

