Mario Preda
Caduto
Nato il 27 novembre 1929 a Verano Brianza, fratello di Angelo e Gerolamo.
A soli quindici anni decise in piena autonomia e senza far parola con nessuno in famiglia, di
lasciare Verano Brianza per raggiungere i propri fratelli già in montagna con le bande partigiane
del verbano. Ricordano i fratelli minori (erano otto i figli di Giovanni e Luigia Preda) che una
mattina Mario, che faceva il muratore, avvisò che doveva andare per lavoro a Milano. Partì’
insieme ad un altro giovane del paese col quale aveva concordato però il viaggio verso il fronte
della Resistenza dove già c’erano Angelo e Gerolamo Preda. Lo strano modo di salutare di Mario
stupì un pò i fratelli, uno sbracciare prolungato e dei ciao molto enfatici. L’amico però, giunti a
Milano, non se la sentì di proseguire; Mario si fece promettere di non avvisare la sua famiglia fino
all’indomani e così avvenne. Non è dato sapere in che modo ma il ragazzino brianzolo raggiunse il
battaglione Bariselli, ora affiliato alla Brigata Rocco della 2° divisione “Redi”. Le fasi dell’episodio
della sua morte sono piuttosto concordi; “Topolino”, questo il suo nome di battaglia, era troppo
giovane per combattere e non fu dotato di nessuna arma. Nelle operazioni però del 24 e 25 aprile
della sua formazione per la battaglia finale sul lago Maggiore, decise di assistere l’amico partigiano
“Billi” (Pierino Piemontesi) addetto alla mitragliatrice, posizionato con altri due compagni sulla
mulattiera che collega la frazione di Someraro del comune di Stresa ad una cascina. I tedeschi
(probabilmente con loro c’erano anche militi fascisti) riuscirono ad accerchiare i piccoli gruppetti
della Bariselli dislocati sul pendio salendo da un canalone laterale. Lo scontro che ne seguì fece
capire ai quattro partigiani di ripiegare ma Billi era caduto, colpito nella sua postazione. Mario ebbe
l’impeto di tornare indietro per aiutarlo o portarlo al riparo ma fu falciato anche lui. Terminato il
conflitto il giovanissimo Preda fu portato inizialmente in un piccolo cimitero annesso ad una
chiesetta di collina. Successivamente venne riportato a Verano dove i funerali furono di grande
partecipazione. A “Topolino” e “Billi” fu dedicata la stradina che da Someraro sale alla chiesa
parrocchiale e si riallaccia con la mulattiera dove i due partigiani persero la vita e dove un cippo li
ricorda. Anche una strada di Verano porta il nome di Mario Preda e recentemente gli è stato
dedicato anche un monumento.
FONTI
• Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara”. database www.isrn.it.
• Blog Verano ANPI l’intervista ai fratelli Preda.

