Osvaldo Triulzi
Caduto
Nato 7 marzo 1928 a Bovisio Masciago. La sera del 26 aprile il Comando Piazza di Lodi fu
informato che un convoglio tedesco procedeva sulla via Emilia. Gli ufficiali del Battaglione
lavoratori, formazioni alle dipendenze dei tedeschi simili alla Todt ma diretti da italiani, si erano
messi a disposizione del Cln. Triulzi apparteneva a queste formazioni. I sottotenenti Virgilio
Aguggini e Agostino Bellotti, requisirono un autocarro per andare incontro all’autocolonna che era
composta non da pochi camion come pensavano al comando, ma da decine e decine di mezzi
militari, si pensa mettendo insieme le testimonianze fra i 30 e i 50. L’epilogo di questo evento
drammatico mi è stato raccontato da uno dei sopravvissuti, Ubaldo Terragni di Seregno, in
un’intervista a me rilasciata nel 1994.
Trovammo delle armi in una caserma abbandonata, riempimmo due autocarri, io su uno, il mio
concittadino Chiesi sull’altro in modo casuale. Prendemmo due direzioni diverse, noi, non avendo
incontrato nessuno tornammo indietro.
L’altro mezzo incontrò la testa della colonna tedesca in viale Piacenza a mezza strada tra Villa
Braila e la chiesa di S.Bernardo. Torna a raccontare Terragni:
Si giunse in frazione La Gatta di San Bernardo di Lodi, notammo del movimento e degli
assembramenti che non si riusciva a decifrare perchè pioveva fitto e c’era foschia. Scendemmo dal
camion e ci sparpagliammo ai lati della strada e quasi contemporaneamente si sentì sparare
intensamente. Lasciai trascorrere un pò di tempo e mi avvicinai a vedere cosa stava succedendo.
Trovai in mezzo alla strada l’altro nostro automezzo tutto bucherellato dalle pallottole, poi
all’improvviso vidi i tedeschi ed anch’essi mi videro. Alzai le mani e mi arresi, invece i tedeschi se
ne andarono senza guardarmi. Sul ciglio della strada giacevano i compagni dell’altro camion,
erano stati tutti fucilati compreso Giulio Chiesi. Quando insieme agli altri ci avvicinammo al gruppo
dei morti, ci accorgemmo che due erano ancora vivi. Uno era Pasquale Lovetti, un amico, si era
salvato schivando anche il colpo di grazia proprio per involontario merito di Chiesi il cui corpo
aveva completamente coperto e protetto quello di Pasquale. L’altro era gravemente ferito aveva
una gamba squarciata e lo trasportammo nell’osteria del paesino.
I ragazzi trucidati furono sedici, c’era anche Osvaldo Triulzi. Gli altri brianzoli erano Giuseppe
Agostoni e Francesco Solari di Limbiate, Giulio Chiesi di Seregno. Il responsabile dell’eccidio fu
individuato nel comandante della colonna, Franz Hockner.
FONTI
• Intervista del 1996 di Pietro Arienti da Ubaldo Terragni contenuta in Arienti Pietro, Seregnesi al fronte.Testimonianze
della Seconda guerra mondiale e della lotta di Liberazione. Comitato 25 aprile Seregno, 1997
• www.straginazifasciste.it
Osvaldo Triulzi
Fonte: www.anpibovisiomasciago.it

