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Il lager

L'occhio del cinema per raccontare, anche con i toni della commedia, l'abominio.

La lista è ordinata alfabeticamente per cognome del regista, al ripetersi di questo, per titolo del film.

B (Bechis | Belli | Benigni | Bogayevicz)   C (Calopresti | Caro | Chomsky | Costa | Costa-Gavras)   D (Danquart | Doillon | Duguay)   F (Faenza | Farina)   G (Gabbai | Gold)   H (Herman)   J (Jakubowicz)   K (Khabenskiy | Koltai)   L (Lanzmann | Lizzani)   M (Mihaileanu | Moll | Munk)   N (Negrin | Nemes)   P (Paquet-Brenner | Polanski | Pompucci | Pontecorvo)   R (Resnais | Ricciarelli | Risi | Rosi | Rossif)   S (Scavarda | Sivan | Soavi | Spielberg | Stevens)   T (Treves)   W (Waititi)  

B

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Il rumore della memoria / un film di Marco Bechis ; direttore della fotografia Cobi Migliora, Fabrizio Profeta ; musiche Jacques Lederlin ; prodotto da Marco Bechis ; con le testimonianze di Vera Vigevani Jarach, Marco Bechis, Marta Alvarez, Liliana Segre. - 2014.

L’opera è distribuita online a puntate e su DVD come film documentario. La serie, composta da sei brevi episodi di circa otto minuti l'uno, racconta la vita di Vera Vigevani Jarach, attraverso il racconto anche in prima persona delle due esperienze che a distanza di anni e di luoghi hanno segnato la sua vita, mettendola di fronte a due diverse dittature che hanno fatto della deportazione e della eliminazione fisica una pratica comune, il nazifascismo e la dittatura argentina. Una storia narra di come, giovane ebrea italiana, sia sopravvissuta alle persecuzioni nazifasciste rifugiandosi in Argentina, perdendo invece il resto della sua famiglia rimasta in Italia. L'altro episodio tratta la sorte della figlia Franca, attivista in Argentina contro il regime di Videla, desaparecida e uccisa a soli 18 anni, gettata viva in mare da un aereo durante i voli della morte. Il suo corpo, come quello di molti altri desaparecidos, non è mai stato ritrovato. La scomparsa della figlia spinge Vera a diventare una delle fondatrici delle madri di Plaza de Mayo e una "militante della memoria", che gira l'Italia e l'Argentina per raccontare le sue due storie, affinché questi orrori non si ripetano. Gli episodi incentrati invece sulla Shoah, si svolgono tra Auschwitz e Milano, in compagnia della sopravvissuta all'olocausto Liliana Segre.

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La stella di Andra e Tati / regia di Alessandro Belli e Rosanna Vitellaro. - 2018.

Il cortometraggio in animazione racconta la storia vera di due piccole sorelle, Andra e Tati, ebree italiane di Fiume che avevano quattro e sei anni quando il 29 Marzo 1944 vennero deportate ad Auschwitz Birkenau insieme alla madre, nonna, zia e cuginetto. Si salvarono solo perché vennero erroneamente scambiate per gemelle, su oltre 200.000 bambini deportati, pochi meno di 50 sopravvissero.

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La vita è bella / regia di Roberto Benigni ; soggetto e sceneggiatura Vincenzo Cerami e Roberto Benigni ; costumi, scenografia, arredamento Danilo Donati ; direttore della fotografia Tonino Delli Colli ; musiche Nicola Piovani ; produzione: Elda Ferri e Gialuigi Braschi ; interpreti: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giustino Durano ... [et al.]. 1997.

Guido Orefice, ebreo romantico nell'Italia di Mussolini, raggiunge 'senza freni' Arezzo. Assunto come cameriere al Grand Hotel sposa Dora, la principessa precipitata dal cielo e promessa a un grigio funzionario di regime. Dal loro amore, più forte delle discriminazioni e della propaganda antisemita, nasce Giosuè. Cinque anni dopo la situazione precipita e Guido e Giosuè vengono deportati. Condannati all'inferno, Guido oppone instancabilmente la forza del sogno all'incubo troppo reale dei campi di concentramento. Giorno dopo giorno convince il figlio che quello a cui assiste è soltanto un immenso gioco di ruoli in fondo al quale si vince un tank. Guido traveste l'orrore, lo adatta, lo dirotta perché il suo bambino non smetta mai di sognare.

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L'ultimo treno / regia di Yurek Bogayevicz ; fotografia Pwel Edelman ; musiche: Jan A.P. Kaczmarek ; interpreti: Haley Joel Osment, Willem Dafoe, Richard Banel ... [et. al.]. - 2001.

Durante la seconda guerra mondiale, mentre le truppe tedesche si apprestano a conquistare Cracovia, un contadino di nome Gniecio nasconde il bambino ebreo Romek, che la famiglia, destinata ai campi di sterminio, è riuscita a far fuggire. Il contadino porta Romek nel suo villaggio dove - nonostante sia presentato come un lontano cugino - gli abitanti non tardano a scoprire la verità. Romek è detestato dal figlio più grande di Gniecio, Vladek, e benvoluto dal più piccolo Tolo. Intanto il sacerdote del villaggio, pur rispettando le sue origini ebraiche, decide di insegnare al giovane i rudimenti della religione cattolica convinto che questo sia l'unico modo per salvargli la vita. Poco a poco Romek ed i suoi amici Tolo e Maria sono costretti a fare i conti con la tragica realtà della guerra e della crudeltà dei nazisti.

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C

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Volevo solo vivere : gli italiani di Auschwitz ci raccontano la Shoah / un film di Mimmo Calopresti ; montaggio Massimo Fiocchi, Valerio Quintarelli ; montaggio del suono e mix Gianluca Carbonelli ; musiche originali Federico Badaloni, Rachel's. - 2006.

Nove sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti raccontano la loro prigionia, vittime della più devastante e folle malvagità dei tempi moderni, se non dell'intera storia dell'umanità. Non manca, in apertura, il filmato d'archivio in cui Mussolini annunciava il varo delle leggi antisemite sulla scorta di una supposta "superiorità razziale", quanto mai opportuno per ricordare ai sempre più numerosi difensori della tesi "italiani brava gente" le precise responsabilità italiane nello sterminio di milioni di esseri umani.

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La signora dello zoo di Varsavia / diretto da Niki Caro ; sceneggiatura Angela Workman ; tratto dal romanzo di Diane Ackerman ; direttore della fotografia Andrij Parekh ; musica Harry Gregson-Williams ; interpreti: Jessica Chastain, Johan Heldenbergh, Michael McElhatton ... [et al.]. - 2017.

Jan Zabisnki diventa direttore dello zoo di Varsavia nel 1929. Insieme a sua moglie Antonina popola il giardino zoologico, nato da una mostra itinerante ottocentesca di animali, delle specie più belle e più esotiche. Nel '39, però, l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, e il bombardamento che la precede, distruggono lo zoo e uccidono molti animali. Un accordo con il capo zoologo del Reich, Lutz Heck, permette loro di restare e riprendere il lavoro, ma i coniugi Zabinski faranno molto di più: riempiranno la loro cantina e le gabbie rimaste vuote con tutte le persone che riusciranno a far fuoriuscire in segreto dal ghetto di Varsavia. Rischiando la propria vita e quella di loro figlio, Antonina e Jan metteranno in salvo più di duecento ebrei, amici e sconosciuti, distinguendosi per straordinario coraggio e umanità.

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Olocausto / regia di Marvin J. Chomsky ; sceneggiatura di Gerald Green ; fotografia di Brian West ; musiche di Morton Gould ; interpreti: James Woods, Maryl Streep, Michael Moriarty ... [et al.]. – 1978.

Serie televisiva che racconta l’olocausto attraverso il vissuto di due famiglie tedesche, una ebrea, i Weiss, ed una, i Dorf, il cui padre di famiglia, spinto dalla disoccupazione, si arruola nelle SS fino a diventare uno spietato criminale di guerra. L'argomento diviene occasione per rappresentare sullo schermo l'atrocità e la follia dei crimini nazisti.

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Senza confini : storia del commissario Palatucci / regia di Fabrizio Costa ; sceneggiatura: Angelo Pasquini ; fotografia: Adolfo Troiani ; interpreti: Sebastiano Somma, Chiara Caselli, Antonella Fattori … [et al.]. – 2001.

Miniserie televisiva che narra le vicende di Giovanni Palatucci prima commissario di polizia a Genova e a Fiume, poi vice questore e ultimo questore di Fiume italiana. Nominato dopo la sua morte "Giusto fra le Nazioni" per aver salvato molti ebrei stranieri e italiani. Giovanni Palatucci è un commissario di polizia di Genova che per un'intervista rilasciata in un giornale locale, procura uno scandalo nella polizia genovese del 1938. Per questo viene trasferito a Fiume dove verrà assegnato all'ufficio stranieri. Li dovrà vedersela con i profughi che dai Balcani arrivano in Italia, quasi tutti ebrei. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 inizierà un iter di salvataggio di vite tramite falsi documenti e fughe oltre confine svizzero per i profughi e per gli abitanti ebrei di Fiume e del Friuli Venezia Giulia. Nel 1944 viene nominato Questore di Fiume e sarà l'ultimo questore italiano per la città istriana. Si affiderà ad un movimento indipendentista fiumano per Fiume Indipendente durante l'occupazione tedesca della città. Farà espatriare la donna ebrea che ama in Svizzera con documenti importanti. Verrà scoperto dai nazisti, arrestato e deportato al campo di concentramento di Dachau dove morirà di stenti nel 1945 prima della liberazione.

 

Amen / regia di Constantin Costa-Gavras ; sceneggiatura: Constantin Costa-Gavras, Jean-Claude Grumberg ; fotografia: Patrick Blossier ; musiche: Armande Amar ; interpreti: Ulrich Tukur, Mathieu Kassovitz, Ulrich Mühe … [et al.]. - 2002.

Il film narra il rapporto controverso tra il Vaticano e il nazismo in Germania. Il protagonista è Kurt Gerstein, un membro dell'Istituto d'Igiene delle Waffen-SS. Durante un'ispezione presso un campo di sterminio viene sconvolto da quanto è costretto ad assistere, apprendendo tra l'altro che il famigerato Zyklon B, che egli aveva applicato per la depurazione dell'acqua dai parassiti, per le truppe che combattevano al fronte, viene lì utilizzato per le camere a gas. Gerstein cerca di mettere al corrente Papa Pio XII, trovando immediata chiusura da parte della gerarchia cattolica. L'unica persona che lo aiuta è Riccardo Fontana, un giovane prete gesuita.

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D

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Corri ragazzo corri / regia di Pepe Danquart ; sceneggiatura Heinrich Hadding ; tratto dal romanzo di Uri Orlev e dalla biografia di Yoram Fridman ; direttore della fotografia Daniel Gottschalk ; musica Stéphane Moucha ; interpreti: Andrzej Tkacz, Kamil Tkacz, Elisabeth Duda … [et al.]. - 2013.

Il giovane Yoram "Srulik" Fridman ha 8 anni quando scappa dal ghetto di Varsavia. Sopravvive alle rigide stagioni polacche e alla cattura da parte dei militari tedeschi fuggendo nelle campagne, di fattoria in fattoria, lavorando in cambio di cibo. Sarà proprio così che un giorno incontrerà una signora che lo accoglierà e lo istruirà per mascherare a tutti il fatto di essere ebreo. Un giorno purtroppo mentre lavora si danneggia gravemente il braccio che gli deve essere amputato. Si ritroverà tante volte "davanti alla morte" ma riuscirà sempre a scamparla con metodi molto strategici e furbi. Ragazzo sveglio e agile, nel suo cammino incontrerà amici e nemici, mentre la seconda guerra mondiale è in svolgimento.

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Il viaggio di Fanny / un film di Lola Doillon ; basato sul libro autobiografico di Fanny Ben-Am ; interpreti: Leonie Souchaud, Cecile De France, Stephane De Groodt ... [et al.]. - 2016.

Basato su una storia vera, il film racconta la vicenda di Fanny, una ragazzina ebrea di 13 anni che nel 1943, durante l'occupazione della Francia da parte dei tedeschi, viene mandata insieme alle sorelline in una colonia in montagna. Lì conosce altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e inaspriscono, scappa nel tentativo di raggiungere il confine svizzero per salvarsi. Alla fine, con tutti gli altri seguaci, riesce a scampare da tutte le persecuzioni e raggiungere la meta.

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Un sacchetto di biglie / un film di Christian Duguay ; tratto dal libro Un sac de billes di Joseph Joffo ; sceneggiatura originale di Alexandra Geismar e Jonathan Allouche ; direttore della fotografia Christophe Graillot ; musiche originali Armand Amar ; interpreti: Dorian Le Clech, Batyste Fleurial Palmieri, Patrick Bruel ... [et al.]. - 2016.

Il film racconta il sorprendente viaggio di due giovani fratelli di origini ebrea, attraverso la Francia degli anni quaranta, occupata dai nazisti. Joseph e Maurice vivono la loro infanzia serenamente: d'estate giocano tra le onde, d'inverno si sfidano a battaglie di palle di neve. Fino a quando tutto cambia. A scuola sono costretti a indossare segni distintivi sulla giacca della divisa, come tutti gli altri bambini ebrei; vengono esclusi e additati dai compagni, emarginati dagli amici che ora li guardano in modo diverso. La situazione si complica a tal punto che una sera, il padre annuncia che dovranno partire in cerca di un luogo più sicuro. I bambini si mettono così in viaggio per sfuggire ai nazisti e raggiungere la cosiddetta "terra libera". In qualche modo riescono a eludere i controlli delle SS, imparano a riconoscere il rumore dei tremendi camioncini che sciamano per il Paese, e a scappare prima che gli ufficiali a bordo si accorgano della loro presenza. Il film segue i due bambini nella loro fuga da Parigi alla ricerca di un rifugio definitivo, mostra senza filtri le insormontabili difficoltà che affrontano lungo il percorso e come, con un'incredibile dose di astuzia, coraggio e ingegno riescono a sopravvivere alle barbarie naziste e a ricongiungersi finalmente alla loro famiglia.

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F

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Jona che visse nella balena / regia di Roberto Faenza ; tratto dal libro di Jona Obersky ; sceneggiatura di Roberto Faenza e Hugh Fleetwood ; fotografia di Janos Kende ; musiche di Ennio Morricone ; interpreti: Jean-Hugues Anglade, Juliet Aubrey, Luke Petterson ... [et al.]. - 1993.

La prospettiva di un bambino sull'Olocausto: un bambino olandese di quattro anni viene catturato insieme ai suoi genitori e portato nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Il soggetto è tratto dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski intitolato Anni d'infanzia.

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Per ignota destinazione / regia di Paolo Farina. - 1995.

Prodotto dalla Rai e trasmesso da Rai3 con grande successo nel cinquantesimo della liberazione dei campi, il film segue il ritorno, per la prima volta dalla fine della guerra, di Piero Terracina ad Auschwitz Birkenau, il campo di sterminio dove fu deportato, e dove venne sterminata gran parte della sua famiglia. Qua e là, nel documentario, altri ex deportati raccontano la loro terribile esperienza. Un documentario insieme misurato e scioccante.

 

G

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Memoria : i sopravvissuti raccontano / regia Ruggero Gabbai ; autori Marcello Pezzetti, Liliana Picciotto ; direttore della fotografia Sefi Baruch ; musica originale Mario Piacentini ; con la voce di Giancarlo Giannini. – 1997.

Le testimonianze dei deportati ebrei italiani ad Auschwitz, con la selezione delle interviste fatte agli ultimi sopravvissuti della deportazione, gli unici ancora in vita dei circa 800 liberati.Un racconto in prima persona di chi ha vissuto tutte le fasi della Shoah italiana, dall'arresto fino alla liberazione. Il ricordo di chi ha provato sulla propria persona la follia della storia e ne porterà il segno per sempre.

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Fuga da Sobibor / diretto da Jack Gold ; dal romanzo di Stanislaw Szmajzner ; sceneggiatura: Reginald Rose ; fotografia: Ernest Vincze ; musiche: Georges Delerue ; interpreti: Rutger Hauer, Alan Arkin, Joanna Pacula ... [et al.]. - 1987.

Durante la Seconda Guerra Mondiale nel campo di concentramento di Treblinka si verifica una fuga di prigionieri e il comandante del campo di Sobibor, nella Polonia orientale, giura che nel suo una cosa simile non avverrà mai. Gli ebrei prigionieri del campo sanno di essere destinati a morte certa e che i soldati tedeschi per ogni prigioniero fuggito ne uccidono uno rimasto. L'unica soluzione possibile è che tutti e 600 i prigionieri fuggano, ma l'impresa è tutt'altro che semplice: non è possibile scavare cunicoli, né eludere le guardie; tantomeno gli ebrei stessi non vogliono essere costretti ad uccidere per fuggire, per non diventare come i loro oppressori...

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H

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Il bambino con il pigiama a righe / sceneggiatura e regia di Mark Herman ; tratto dal romanzo di John Boyne ; fotografia di Benoît Delhomme ; musiche di James Horner ; interpreti: Asa Butterfield, David Thewlis, Vera Farmiga ... [et al.]. - 2008.

Berlino, anni Quaranta. Bruno è un bambino di otto anni con larghi occhi chiari e una passione sconfinata per l'avventura, che divora nei suoi romanzi e condivide coi compagni di scuola. Il padre di Bruno, ufficiale nazista, viene promosso e trasferito con la famiglia in campagna. La nuova residenza è ubicata a poca distanza da un campo di concentramento in cui si pratica l'eliminazione sistematica degli ebrei. Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria cattività dentro il giardino della villa, trova una via di fuga per esplorare il territorio. Oltre il bosco e al di là di una barriera di filo spinato elettrificato incontra Shmuel, un bambino ebreo affamato di cibo e di affetto. Sfidando l'autorità materna e l'odio insensato indotto dal padre e dal suo tutore, Bruno intenderà (soltanto) il suo cuore e supererà le recinzioni razziali.

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J

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Resistance : la voce del silenzio / scritto e diretto da Jonathan Jakubowicz ; montaggio: Alexander Berner ; musiche: Angelo Milli ; interpreti: Jesse Eisenberg, Clémence Poésy, Matthias Schweighofer … [et al.]. - 2020.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, milioni di bambini ebrei si ritrovano orfani e vengono soccorsi da gruppi di volontari che provano con tutti i mezzi a proteggerli dall'ombra lunga del nazismo. Marcel Mangel è uno di loro, un giovane uomo, figlio di un ebreo alsaziano, deciso a condurli in Svizzera facendo credere ai tedeschi che i bambini partano per una vacanza. Mimo e attore ancora sconosciuto, Marcel corregge (letteralmente) Mangel in Marceau e sigla il suo primo gesto artistico: salvare una vita, cento vite. Ricercato due volte, come ebreo e come membro della Resistenza, Marcel Marceau sfiderà il male col silenzio.

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K

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Sobibor : la grande fuga / un film di Konstantin Khabenskiy ; interpreti: Konstantin Khabenskiy, Christopher Lambert, Mariya Kozhevnikova … [et al.]. - 2018.

Polonia, Seconda Guerra Mondiale. In poco meno di un anno e mezzo il campo di sterminio di Sobibór elimina centinaia di migliaia di persone, "colpevoli" di essere ebrei. In quel campo nell’ottobre del '43 si scatena una vera e propria rivolta: dopo aver ucciso 12 ufficiali della SS, trecento prigionieri riescono ad evadere, sfidando proiettili e mine antiuomo. Tra i fuggiaschi solo una cinquantina sopravviverà fino alla fine del Conflitto Mondiale, tra questi anche il leader della ribellione, il valoroso ufficiale sovietico Alexander Pechersky.

 

Senza destino / un film di Lajos Koltai ; sceneggiatura di Imre Kertesz ; tratto dal suo romanzo Sorstalanság ; direttore della fotografia Gyula Pados ; musiche Ennio Morricone ; interpreti: Marcell Nagy, Dimeny Aron, M. Kecskes ... [et al.]. - 2005.

Il film diretto da Lajos Koltai, racconta la storia di Köves, un ragazzo ebreo che vive a Budapest con tutta la sua famiglia nel pieno della seconda guerra mondiale. La sua vita cambia radicalmente quando suo padre viene obbligato a trasferirsi nei campi di lavoro ed è costretto a consegnarsi nelle mani dei militari nazisti a Mauthausen, dove purtroppo morirà. Qualche tempo dopo anche Köves viene deportato: tutto accade a bordo di un autobus dal quale viene fatto scendere con la forza per essere trasportato prima ad Auschwitz e poi, dopo essere sopravvissuto a una selezione insieme a dei compagni, arriva a Buchenwald e successivamente a Zeitz. Qui deve vedersela con i metodi barbari della milizia nazista: lavori forzati con turni interminabili, pochissimo cibo per tutti e condizioni igieniche pessime all’interno dei lager. Questa situazione lo devasta giorno dopo giorno e quello che fino a poco tempo prima era solo una adolescente, ora sembra solo l’ombra di se stesso. La sua salute si aggrava sempre di più fino a farlo svenire durante un turno di lavoro: i medici decidono allora di operarlo e trasferirlo di nuovo a Buchenwald per via di una grave infezione alla gamba. Quello che Köves teme, essendo diventato debole e agli occhi dei nazisti inutile, è di essere ucciso da un momento all’altro...

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L

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Sobibor 14 ottobre 1943, ore 16.00 / regia di Claude Lanzmann ; fotografia di Caroline Champetier e Dominique Chapuis. - 2001.

Sobibor è un documentario che consiste in un un'intervista con telecamera fissa a Yehuda Lerner, un sopravvisuto che racconta la sua fuga, all'età di appena 16 anni, da vari campi di sterminio e in particolare da quello Sobibor, campo che fu teatro di una importante (e probabilmente unica) rivolta di prigionieri ebrei contro i carcerieri nazisti. Il film di Lanzmann è un film sulla Shoah, sui campi di sterminio (di cui Lerner spiega il funzionamento) e più precisamente sui tentativi di resistere e sfuggire a un destino che la maggior parte degli ebrei e delle altre vittime ritenevano troppo orrendo perché accadesse davvero. Lerner fu tra i pochi a trovare la forza, la lucidità e la fortuna per scappare.

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Shoah / un film di Claude Lanzmann ; fotografia: Dominique Chapuis, Jimmy Glasberg e William Lubchansky - 1985.

Claude Lanzmann inizia a lavorare al film Shoah nel corso dell'estate 1974; la realizzazione della pellicola lo occupa a tempo pieno per undici anni. Il risultato è un film-fiume di nove ore e mezzo di durata. La pellicola è girata in Polonia nei luoghi dove fu realizzato il genocidio nazista all'interno dei campi di sterminio. Claude Lanzmann intervista sopravvissuti (compresi i membri del Sonderkommando), ex SS e gente del luogo. Il risultato è un'opera di grande importanza storica e di enorme impatto emotivo. Originariamente il film doveva chiamarsi Il luogo e la parola ma quando il regista scoprì il termine di origine ebraica "shoah", un'espressione a quell'epoca intraducibile in qualsiasi altra lingua, decise che sarebbe stato l'unico titolo adeguato. L'obiettivo dell'autore, infatti, è fare in modo che il film non offra alcun tipo di rassicurazione allo spettatore.

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Hotel Meina / regia di Carlo Lizzani ; tratto dal romanzo di Marco Nozza ; sceneggiatura di Dino Leonardo Gentili, Filippo Gentili, Pasuale Squitieri e Carlo Lizzani ; fotografia di Claudio Sabatini ; musiche di Luis Bacalov ; interpreti: Benjamin Sadler, Ursula Buschhorn, Danilo Nigrelli ... [et al.]. -2007.

Ispirato all'omonimo saggio storico di Marco Nozza, il film - ambientato dopo l'8 settembre 1943 - rievoca - secondo una visione in soggettiva ed in flashback della protagonista - una strage dimenticata della seconda guerra mondiale, narrando gli eventi collegati ad un rastrellamento nazista compiuto a Meina sul versante piemontese del lago Maggiore. In conseguenza di tale rastrellamento si ebbe il primo eccidio dopo l'intervenuto armistizio di 54 ebrei, di cui sedici facevano parte della colonia di ospiti - in prevalenza provenienti dalla Grecia - dell'albergo di Meina.

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L'oro di Roma / un film di Carlo Lizzani ; sceneggiatura Lucio Manlio Battistrada, Carlo Lizzani, Giuliano G. De Negri ; musiche Giovanni Fusco ; interpreti: Gérard Blain, Paola Borboni, Andrea Checchi … [et al.]. - 1961.

Dopo l'armistizio italiano i tedeschi occupano Roma, nell'ottobre del 1943 il comandante della polizia tedesca chiama il presidente della comunità israelitica al suo cospetto e gli ordina di consegnare 50 chili d'oro entro due giorni, altrimenti prenderà 200 capifamiglia in ostaggio. La comunità è divisa tra chi decide di cedere al ricatto e consegnare il poco oro rimastogli e chi non crede nella parola dei tedeschi. Gli ebrei rimasti nel ghetto sono impoveriti dalle leggi razziali italiane e con enorme difficoltà cercano di arrivare alla cifra imposta. Il presidente della comunità fa il possibile per chiedere aiuti, angosciato e incerto che la consegna possa davvero servire a salvare delle vite. Un gruppo di ragazzi si arma per ribellarsi, a capo del quale c'è il giovane calzolaio Davide. La decisione di non consegnare l'oro e contrastare il potere nazista lo porta a scontrarsi con gran parte dei membri della comunità e con il precetto del rifiuto della violenza. Giulia, ex-compagna della scuola israelitica di Davide, in un primo momento sembra poter fuggire alla segregazione razziale, grazie all'amore corrisposto per Massimo, uno studente di medicina cattolico. Decisi a sposarsi, Giulia si battezza, divisa nell'amore verso le proprie radici. Infatti, quando malgrado l'avvenuta consegna dei 50 chili d'oro, i tedeschi rastrellano ebrei in tutta Roma, portando via uomini, donne, malati e bambini, lei si consegna volontariamente in mano ai tedeschi, per seguire suo padre e la sua gente.

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M

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Train de vie / regia, soggetto e sceneggiatura di Radu Mihaileanu ; fotografia di Yorgos Arvanitis e Laurent Dailland ; musica di Goran Bregovic ; interpreti: Lionel Abelanski, Rufus, Clement Harari ... [et al.]. - 1998.

Una sera del 1941 Schlomo, chiamato da tutti il matto, irrompe allarmato in un piccolo villaggio ebreo della Romania: i nazisti, fa sapere, stanno deportando tutti gli abitanti ebrei dei paesi vicini e fra poco toccherà anche a loro. Durante il consiglio dei saggi, che subito si riunisce, Schlomo tira fuori una proposta un po' bizzarra che però alla fine viene accolta: per sfuggire ai tedeschi, tutti gli abitanti organizzeranno un falso treno di deportazione, ricoprendo tutti i ruoli necessari, gli ebrei fatti prigionieri, i macchinisti, e anche i nazisti in divisa, sia ufficiali che soldati. Così riusciranno a passare il confine, ad entrare in Ucraina, poi in Russia per arrivare infine in Palestina, a casa.

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Gli ultimi giorni / un film di James Moll ; musica di Hans Zimmer ; direttore della fotografia Harris Done ; produttore esecutivo Steven Spielberg in collaborazione con Survivors of the Shoah Visual History Foundation. - 1998.

Testimonianze dure e drammatiche di cinque ebrei ungheresi sopravvissuti alla deportazione nei campi di sterminio che seguì l’occupazione dell’Ungheria da parte di Hitler nel 1944. Il documentario è diviso in quattro parti: “Da cittadini a emarginati”, “L’inferno di un pazzo”, “La liberazione”, “Rifarsi una vita”, e ricostruisce le vicende di poco meno di un milione di ebrei che vivevano in Ungheria fra gli anni ’30 e ’40. Le testimonianze orali sono supportate da immagini di repertorio, quasi tutte in bianco e nero e in gran parte inedite.

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La passeggera / un film di Andrzej Munk ; interpreti: Anna Ciepelewska, Aleksandra Slaska, Janusz Bylczynzki ... [et al.]. - 1963.

L’opera resta uno dei migliori esempi di analisi di quanto gravitava intorno ai campi di sterminio e del legame fra carnefice e vittima, nel tentativo di superare l’orrore e indagare e scavare in profondità quanto sia rimasto nella mente degli scampati e come tale materiale incida nelle loro vite future. La storia, ambientata all’inizio degli anni sessanta, narra di una sorvegliante nazista che incontra casualmente una donna ebrea che fu sua vittima nel lager, e con la quale aveva cercato inutilmente di avere una qualche forma di rapporto. L’incontro rappresenta per la sorvegliante un’occasione per iniziare una lunga opera di riflessione e analisi con il marito ma soprattutto con se stessa. Il film, rimasto incompiuto a causa della morte improvvisa del regista, fu portato a termine da un suo collaboratore che utilizzò le fotografie di scena al posto delle sequenze mancanti: ne risultò comunque un capolavoro.

 

N

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Mi ricordo Anna Frank / un film di Alberto Negrin ; liberamente tratto dal romanzo Mi ricordo Anna Frank di Alison Leslie Gold ; fotografia Enrico Lucidi ; musiche composte e dirette da Ennio Morricone ; interpreti: Emilio Solfrizzi, Moni Ovadia, Rosabell Laurenti Sellers … [et al.]. - 2009.

Una storia che inizia dai giorni felici di Amsterdam, dalla fresca amicizia di Anna e Hanneli, fino agli agghiaccianti momenti dei campi di sterminio. I momenti più toccanti della breve vita di Anna, attraverso una tenerissima storia di amicizia tra due adolescenti, la cui memoria Hanneli, sopravvissuta allo sterminio, ci ha tramandato.

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Il figlio di Saul / un film di Laszlo Nemes ; sceneggiatura Clara Royer e Laszlo Nemes ; fotografia Matyas Erdely ; musica Laszlo Melis ; interpreti: Géza Röhrig, Levente Molnar, Urs Rechn ... [et al.]. - 2015.

Ottobre 1944. Saul Ausländer è un ebreo ungherese deportato ad Auschwitz-Birkenau. Reclutato come sonderkommando, Saul è costretto ad assistere allo sterminio della sua gente che 'accompagna' nell'ultimo viaggio. Isolati dal resto del campo i sonderkommando sono assoldati per rimuovere i corpi dalle camere a gas e poi cremarli. Testimoni dell'orrore e decisi a sopravvivervi, il gruppo si prepara alla rivolta prima che una nuova lista di sonderkommando venga stilata condannandoli a morte. Perduto ai suoi pensieri e ai compagni che lo circondano, Saul riconosce nel cadavere di un ragazzino suo figlio. La sua missione adesso è quella di dare una degna sepoltura al suo ragazzo. Alla ricerca della pace e di un rabbino che reciti il Kaddish, Saul farà la sua rivoluzione.

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Perlasca : un eroe italiano / un film di Alberto Negrin ; sceneggiatura Stefano Rulli e Sandro Petraglia ; con la collaborazione di Enrico Deaglio ; tratto da La banalità del bene di Enrico Deaglio ; direttore della fotografia Stefano Ricciotti ; musiche composte orchestrate e dirette da Ennio Morricone , interpreti: Luca Zingaretti, Amanda Sandrelli, Franco Interpretiellano … [et al.]. - 2004.

Giorgio Perlasca, un commerciante di carni di Padov, è un fascista convinto, tanto da lasciare la casa e il lavoro per combattere nell'esercito di Francisco Franco durante la guerra civile spagnola. L'armistizio di Cassibile lo sorprende in Ungheria, dove assiste sconvolto alle persecuzioni ai danni degli ebrei. Perlasca ha un attestato firmato dal generale Franco che gli potrebbe valere la fuga in Italia, dove sua moglie lo sta aspettando, ma decide di non usarlo per rimanere a Budapest, con l'intenzione di strappare alla morte quanti più ebrei possibile. Si presenta con il suo documento all'ambasciata spagnola e riesce a farsi passare dai nazisti per console spagnolo, rischiando la vita. Protetto dall'alta carica, inganna i tedeschi, evita l'incendio del ghetto di Budapest e strappa ai campi di concentramento un gran numero di ebrei.

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P

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La chiave di Sara / un film di Gilles Paquet-Brenner ; dal best seller di Tatiana De Rosnay ; sceneggiatura di Serge Joncour e Gilles Paquet-Brenner ; direttore della fotografia Pascal Ridao ; musiche originali Max Richter ; interpreti: Kristin Scott-Thomas, Melusine Mayance, Niels Arestrup ... [et al.]. - 2010.

Il film racconta un episodio della Shoah non molto conosciuto, ovvero il rastrellamento del Velodromo d'Inverno durante l'occupazione nazista di Parigi nel 1942. Con la complicità della polizia francese, vengono arrestati migliaia di ebrei parigini, imprigionati in condizioni disumane e poi trasferiti nel campo di concentramento ad Auschwitz. Viene catturata anche la famiglia di Sarah Starzynski, tranne il fratellino Michael, che la bambina chiuse a chiave in un armadio a muro, facendogli promettere di non uscire da lì fino al suo ritorno. Nella Parigi odierna, alla giornalista americana Julia viene affidato l'incarico di scrivere un articolo su questi fatti. Mentre le indagini procedono, la donna scopre che la casa in cui si sta per trasferire è stata proprio la casa della famiglia Starzynski. Più scava nella vicenda più riesce a ricostruire i fatti avvenuti a Sarah: la cattura, la prigionia, i disperati tentativi di fuga dal campo di concentramento per tornare a Parigi dal fratellino e aprire la porta di quell'armadio a muro...

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Il pianista / regia di Roman Polanski ; soggetto tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Wladyslaw Szpilman ; sceneggiatura di Ronald Harwood, fotografia di Pawel Edelman ; musica di Wojciech Kilar ; interpreti: Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Frank Finlay...[et al.]. - 2010.

Siamo nel '38. Comincia a stringersi la tenaglia nazista che produrrà le prime limitazioni per gli Ebrei: prima leggere -la stella di Davide cucita sul braccio- poi pesanti, poi intollerabili, poi mortali. Fino alla decimazione. Wladyslaw, giovane, talentoso pianista, sta suonando Chopin per una registrazione radiofonica proprio mentre arriva la notizia dell'invasione nazista della Polonia. Il giovane assiste all'orribile spirale: tutta la famiglia deportata e poi le condizioni del ghetto: bambini che muoiono di fame, gente uccisa per nulla, e una piccola parte di ebrei che tradiscono per sopravvivere. Alla fine Wladyslaw è di nuovo al piano, proprio come all'inizio. Ma naturalmente l'esperienza lo ha devastato. Niente, neppure Chopin sarà più come prima.

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La fuga degli innocenti / regia: Leone Pompucci ; soggetto e sceneggiatura: Alessandro Sermoneta, Angelo Pasquini, Marco Turco ; musiche: Franco Piersanti ; fotografia: Marco Pieroni ; interpreti: Ken Duken, Jasmine Trinca, Ennio Fantastichini ... [et al.]. - 2004.

In fuga dai nazisti e dalla guerra, un gruppo di ragazzini ebrei dell'est Europa arriva in Italia, in un paese dell'Appennino emiliano. Qui gli abitanti li aiuteranno a rifugiarsi in Svizzera.

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Kapò / regia di Gillo Pontecorvo ; sceneggiatura Gillo Pontecorvo, Franco Solinas ; musiche Gillo Pontecorvo, Carlo Rustichelli ; fotografia Goffredo Bellisario, Aleksandar Sekulovic ; ; interpreti: Susan Strasberg, Laurent Terezieff, Emmanuelle Riva, Didi Perego … [et al.]. - 1960.

Portata in un campo di concentramento nazista, Nicole, un'ebrea adolescente, vede morire i suoi genitori nella camera a gas. Una disperata paura di morire spinge la ragazza a concedersi freddamente ai suoi aguzzini e a schierarsi dalla loro parte tradendo la sua razza. Nicole diventa una Kapò, cioè la feroce guardiana delle sue compagne di sventura. Al campo di lavoro arriva un gruppo di prigionieri di varie nazionalità. Nicole, che sembrava aver dimenticato ogni sentimento che non fosse la paura e l'odio, s'innamora di Sacha, un prigioniero russo, e l'amore la rende capace di compiere per lui e per i compagni di sventura il sacrificio della vita. E' lei, infatti, ad aiutare i prigionieri in un loro tentativo di fuga: durante il cambio della guardia entra nella cabina elettrica e stacca i fili della corrente che rende insuperabili le barriere del campo. I prigionieri fuggono verso la foresta: i tedeschi uccidono Nicole e crivellano di colpi il gruppo dei fuggitivi, tra i quali c'è Sacha, sconvolto per il sacrificio della piccola ebrea.

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R

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Notte e nebbia / un film di Alain Resnais ; testo di Jean Cayrol ; musiche di Hanns Eisler ; fotografia Ghislain Cloquet e Sacha Vierny. - 1956.

Notte e nebbia presenta riferimenti storici a tre date importanti: 1933 (avvento del nazismo), 1942 (inizio del sistematico genocidio ebraico) e 1945 (chiusura dei lager con la fine del conflitto mondiale). Il film mostra materiali d'archivio incentrati sulle atrocità compiute dai nazisti, sulla vita nei lager e sugli internati, vittime principali delle stragi concentrazionarie. Alterna immagini in bianco e nero con alcune a colori: queste ultime riprendono un lager, con la macchina da presa che si avvicina progressivamente all'edificio per poi fermarsi.

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Il labirinto del silenzio / diretto da Giulio Ricciarelli ; sceneggiatura Amelie Syberberg, Elisabeth Bartel, Giulio Ricciarelli ; fotografia Martin Langer e Roman Osin ; musiche Sebastian Pille e Niki Reiser ; interpreti: Alexander Fehling, André Szymanski, Friederike Becht ... [et al.]. - 2016.

Francoforte, 1958. Johann Radmann è un giovane procuratore deciso a fare sempre 'quello che è giusto'. Un principio, il suo, autografato sulla foto del genitore, scomparso alla fine della Seconda Guerra Mondiale e di cui conserva un ricordo eroico. Ma i padri della nazione, quella precipitata all'inferno da Hitler, a guardarli bene sono più mostri che eroi e Johann dovrà presto affrontarli. Avvicinato da Thomas Gnielka, giornalista anarchico e combattivo, conosce Simon, artista ebreo sopravvissuto ad Auschwitz e a due figlie gemelle, sottoposte a test crudeli dal dottor Josef Mengele. Simon ha riconosciuto in un insegnante di una scuola elementare uno degli aguzzini del campo di concentramento. Come lui, molti altri 'carcerieri' e ufficiali sono tornati alle loro vite rimuovendo colpe orribili. Colpito dal dolore di Simon e dall'ostinazione di Thomas, Johann decide di occuparsi del caso. Schiacciato tra il silenzio di chi vorrebbe dimenticare e di chi non potrà mai dimenticare, il procuratore chiede consiglio e aiuto a Fritz Bauer, procuratore generale, che gli darà carta bianca e il coraggio di perseverare. Testimonianza dopo testimonianza, Johann Radmann prende coscienza dell'orrore, ricostruisce il passato prossimo della Germania e avvia il 'secondo processo di Auschwitz'.

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Andremo in città / regia: Nelo Risi ; soggetto: dall'omonimo romanzo di Edith Bruck ; interpreti: Geraldine Chaplin, Nino interpretielnuovo, Aca Gavric … [et al.]. - 1966.

La giovane Lenka vive in un piccolo villaggio iugoslavo con il fratellino cieco Mischa, ella vive sola, a seguito della morte della madre e della scomparsa del padre Ratko, dopo che questi, un maestro elementare ed ufficiale riservista ebreo, è stato internato dai nazisti. I due fratelli vivono aiutati da alcuni amici, tra i quali Ivan, un partigiano del quale Lenka si innamora. Quando il padre, ufficialmente dato per morto, ricompare, Lenka lo accudisce nascondendolo nella soffitta, sostenendo contemporaneamente Mischa, continuando a descrivergli la realtà che non può vedere e promettendogli una nuova vita in "città" ed un'operazione che dovrebbe dargli la vista ma, all'arrivo delle SS, Ratko si sacrifica per non rivelare la presenza di Ivan che giace ferito ed altrettanto farà Lenka, che si incammina verso il treno diretto al campo di sterminio. Durante il viaggio la giovane, abbracciando il fratellino, gli descrive uno scenario inesistente, con l'approssimarsi della "città" e la prospettiva dell'operazione con la quale "potrà vedere tutto".

 

La tregua / un film di Francesco Rosi ; dal romanzo di Primo Levi ; adattamento cinematografico di Francesco Rosi, Tonino Guerra ; sceneggiatura di Francesco Rosi, Stefano Rulli, Sandro Petraglia ; musiche di Luis Bacalov ; interpreti: John Turturro, Massimo Ghini, Rade Serbedzija, Claudio Bisio, Andy Luotto … [et al.]. - 1997.

Quando si annuncia la fine della Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di deportati viene liberato dai russi dal lager di Auschwitz ma, in assenza di indicazioni o di punti di riferimento, rimane sbandato. Ci sono polacchi, cechi, francesi ed anche italiani. Per un po' tutti rimangono uniti, poi gli italiani si affidano ad un connazionale che si spaccia per responsabile dei rapporti con i russi e cercano di pensare a come tornare a casa. Comincia così un viaggio pieno di difficoltà affrontato nelle condizioni più disperate. Nel gruppo c'è Primo, che continua a rivivere dentro di sé gli orrori del lager e quasi non riesce più a pensare ad una vita diversa. Ci sono Cesare, molto estroverso, e Daniele, Ferrari, Unverdorben, D'Agata. Insieme attraversano l'Europa centrale, ora a piedi ora sui treni di fortuna, talvolta pensando di aver trovato la strada giusta, altre in preda allo sconforto per un traguardo che sembra allontanarsi sempre di più. Durante il cammino, Primo incontra un greco disincantato e disilluso che gli offre molte lezioni di vita. Il viaggio va avanti e diventa occasione per conoscere meglio gli altri e se stessi. Momenti di depressione si alternano, in tutti ma specialmente in Primo, a occasioni di riscoperta di gioie dimenticate come la tensione amorosa. In rapidi, drammatici flashback riaffiorano i ricordi del lager, e Primo a contatto con una realtà che si riapre alla vita, sente quasi la colpa di essere sopravvissuto. Finalmente il gruppo arriva a Monaco, dove un soldato tedesco vede su Primo il segnale di Auschswitz e si inchina per chiedergli scusa. L'ultima tappa è a Torino, a casa, dove Primo ritrova la sorella e la mamma. Nella tranquillità della propria stanza, seduto davanti la macchina da scrivere, cerca di rievocare la tragedia passata, ma il senso di colpa rimane forte e ineliminabile.

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Vincitori alla sbarra / regia di Frederic Rossif ; sceneggiatura: Frederic Rossif, Madeleine Chapsal ; fotografia: Marcel Fradetal ; musiche: Maurice Jarre. - 1961.

Il documentario contiene documenti girati dai tedeschi stessi all’interno del ghetto di Varsavia e comprende anche la distruzione del ghetto stesso e interviste ai superstiti.

 

S

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La linea del fiume / regia: Aldo Scavarda ; sceneggiatura: Aldo Scavarda, Massimo Dallamano, Jacques Rémy ; fotografia: Arturo Zavattini ; musiche: Giancarlo Chiaramello ; interpreti: Vasco De Cet, Sergio Gibello, Angela Goodwin … [et al.]. - 1976.

Giacomino Treves, ebreo di otto anni, il 16 ottobre 1943 rimane fortunosamente solo dopo che i Tedeschi hanno fatto irruzione nel quartiere ebreo di Roma e arrestati, tra gli altri, i suoi parenti e conoscenti. Affidato con piccolo inganno al borsaro nero Amedeo da Don Luigi, il "piccolo ebreo errante" inizia un avventuroso viaggio verso Londra ove il padre è speaker presso la BBC per le trasmissioni in italiano di "Radio Londra". Raggiunta la Francia con l'aiuto dei partigiani di Susa, Giacomino si unisce al dr. Roder - che verrà preso dalle SS dopo essersi prestato come chirurgo per soccorrere i feriti per un bombardamento di una stazione ferroviaria - e a due aviatori inglesi. Con tenacia, il ragazzino si immette nella "linea del fiume", nome convenzionale dell'organizzazione per l'espatrio clandestino.

 

Uno specialista : Adolf Eichmann : ritratto di un criminale moderno / un film di Eyal Sivan e Rony Brauman ; immagini registrate nel 1961 da Leo Hurwitz ; tratto da Eichmann in Jerusalem, a report on the banality of evil di Hannah Arendt. - 1999.

Adolf Eichmann, tenente colonnello delle SS e capo del dipartimento di sicurezza interno del Terzo Reich, fu oggetto di un processo durato otto mesi a Gerusalemme, imputato come criminale di guerra. Il processo fu seguito in tutto il mondo, si svolse alla presenza di giornalisti provenienti da diversi Paesi, e fu filmato integralmente da telecamere nascoste. Il documentario proposto è frutto di selezione, restauro e montaggio di alcune parti di esso, ad opera del regista israeliano Sivan. La linea scelta dal regista per dare unità alle parti, prende le mosse dalle posizioni assunte da Hannah Arendt, filosofa politica tedesca, emigrata negli U.S.A. per sfuggire alle persecuzioni e inviata a Gerusalemme a seguire il processo. La Harendt, e con lei Sivan, dà una lettura del processo analizzando il punto di vista dell’imputato: ne emerge la figura di un impiegato, un uomo ligio al dovere, fedele burocrate, esecutore, essere umano di terribile normalità. La filosofa analizza “La banalità del male”, e in tal modo titola il proprio rapporto, che suscita all’epoca roventi polemiche e accuse di antisemitismo. In realtà, ciò che Harendt volle evidenziare, e su cui il regista pone l’accento, è la frammentazione delle azioni e delle responsabilità, che rese possibile a centinaia di nazisti ordinare crimini efferati pur restando in pace con la propria coscienza e senza farsi carico di alcuna responsabilità. Eichmann sarebbe potuto essere chiunque: questo fu l’aspetto terribile e inedito emerso dal processo e qui documentato.

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La guerra è finita / regia di Michele Soavi ; una serie creata da Sandro Petraglia ; interpreti: Michele Riondino, Isabella Ragonese, Valerio Binasco ... [et al.]. - 2020.

Miniserie televisiva italiana, la cui storia è liberamente ispirata a fatti realmente accaduti e al libro Il viaggio verso la Terra promessa. La storia dei bambini di Selvino di Aharon Megged.

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Schindler's list / regia di Steven Spielberg ; dal libro di Thomas Keneally ; sceneggiatura di Steven Zaillian ; fotografia di Janusz Kaminski ; musica di John Williams ; interpreti: Liam Neeson, Ben Kingsley, Ralph Fiennes ... [et al.]. - 1993.

Tratto dal libro di Thomas Keneally è la vera storia di Oscar Schindler, industriale tedesco, che nel 1938 capisce che è bene legarsi ai comandanti militari. Li frequenta nei locali notturni, offre bottiglie preziose. Quando gli ebrei sono relegati nel ghetto di Cracovia Schindler riesce a farsene assegnare alcune centinaia come operai in una fabbrica di pentole. All'inizio sembra sfruttarli, in realtà li salva. Di fronte alla persecuzione tremenda, il tedesco trasforma quella sua prima iniziativa in una vera missione, fino a comprare letteralmente le vite di quasi milleduecento ebrei (la famosa lista) che sicuramente morirebbero nel campo di Auschwitz.

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Il diario di Anna Frank / prodotto e diretto da George Stevens ; basato sul libro "Anne Frank: The diary af a young Girl" ; sceneggiatura di Frances Goodrich e Albert Hackett ; fotografia di William C. Mellor e Jack Cardiff ; musiche di Alfred Newman ; interpreti: Millie Perkins, Joseph Schildkraut, Schelley Winters ... [et al.]. - 1959.

Nel 1945 Otto Frank, un ebreo che è sopravvissuto al campo di concentramento nazista, ritorna ad Amsterdam, nella casa dove rimase nascosto, insieme alla sua famiglia, per due anni. Qui ritrova il diario scritto da sua figlia Anna, e i ricordi di quel periodo si riaffacciano alla sua mente. Nell'estate del 1942 Otto Frank, per sottrarsi alla persecuzione razziale, si nascose in una soffitta con la moglie e le sue due figlie, Margot ed Anna. Ad essi si unirono i coniugi Van Daan, anch'essi ebrei, col figlio Peter. Per le due famiglie inizia così una vita fatta di terrore e di stenti, rallegrata solo dalle visite quotidiane di Kraler e Miep, i due amici che li hanno nascosti. Anna osserva tutto quello che succede intorno a lei e confida al suo diario ogni suo pensiero: ella ha trovato in Peter un amico sincero e comprensivo. Intanto lo sbarco degli alleati in Normandia ravviva le speranze dei reclusi; ma la visita notturna di un ladro determina il loro destino. Il ladro viene arrestato dalla "Gestapo", alla quale, per essere lasciato libero, rivela il nascondiglio degli ebrei. Quando i soldati tedeschi fanno irruzione nella soffitta, trovano gli ebrei pronti a seguirli: non c'è piu' spavento in loro, sono animati da una grande speranza. Prima di lasciare per sempre il suo diario Anna gli confida ancora una volta il suo intimo pensiero: malgrado tutto, ella crede ancora nella fondamentale bontà degli uomini. Anna morirà otto mesi più tardi nel campo di concentramento.

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T

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1938 diversi / un film di Giorgio Treves ; sceneggiatura: Giorgio Treves, Luca Scivoletto; fotografia: Sammy Paravan; interpreti: Roberto Herlitzka ... [et al.]. - 2018.

Attraverso interventi e testimonianze, letture e documenti, Giorgio Treves ricostruisce il contesto, la genesi e la natura della legislazione antiebraica dalla sua fase di avvio, alla confluenza tra razzismo coloniale e antisemita, fino ai tardivi risarcimenti da parte della Repubblica. I filmati d'epoca scorrono e mostrano come in Italia il Fascismo si sia sempre collocato e strutturato in una strumentale continuità storica della stirpe romano-italica, di cui rappresenta l'approdo evolutivo e di cui la matrice cattolica ha costituito il formidabile collante da cui l'ebreo restava alieno, minaccia per la società italiana che 'a ragione' lo rigettava come corpo estraneo, straniero. Risalendo il tempo, ripercorrendo le pagine ignobili della nostra storia, la proclamazione dell'impero in Etiopia e la segregazione della sua popolazione, il regista disegna un profilo di un Paese 'inedito' con cui dobbiamo ancora fare i conti.

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W

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Jojo Rabbit / regia di Taika Waititi ; tratto dal libro Caging skies di Christine Leunens ; interpreti: Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi ... [et al.]. - 2019.

Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista fanatico, col padre 'al fronte' a boicottare il regime e madre a casa 'a fare quello che può' contro il regime, è integrato nella gioventù hitleriana. Tra un'esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. Ma il 'condizionamento' del ragazzo svanirà progressivamente con l'amore e un'amicizia più forte dell'odio razziale.

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