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La lotta partigiana

Gli episodi della lotta, i conflitti e la clandestinità, i protagonisti creati dalla finzione letteraria o presi dalla realtà storica.

La lista è ordinata alfabeticamente per cognome del regista, al ripetersi di questo, per titolo del film.

A (Albano)   B (Baldi | Berlinguer | Bianchi | Blasetti | Bolognini | Braschi | Bresson | Bulajic)   C (Camerini | Cantoni | Cavara | Chiesa | Cirino | Civirani | Clément | Comencini | Cosmatos)   D (De Bosio | Delehaye | Delic | Diritti)   F (Faccini | Ferroni | Frankenheimer)   G (Gaglianone | Gentilomo | Giannarelli | Giordana | Glasow | Gobetti | Guédiguian | Guerrieri | Guglielmi)   J (Jankovic)   K (Klimov)   L (Lizzani | Loy | Luchetti)   M (Madsen | Majano | Malle | Manera | Martinelli | Melville | Milestone | Mitrovic | Montaldo | Montemurro | Morroni)   O (Orsini)   P (Paolinelli | Polselli | Puccini)   Q (Questi)   R (Ratti | Risi | Rossellini | Rossi | Rothemund)   S (Savona | Serandrei | Sironi | Spaggiari | Straub)   T (Tavella | Taviani | Trentin | Turolla)   V (Vergano | Verhoeven)   W (Wajda)   Z (Zavatta | Zwick)  

A

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La buona battaglia Don Pietro Pappagallo / Regia Gianfranco Albano ; soggetto: Furio e Giacomo Scarpelli, Roberto Levi ; sceneggiatura: Furio e Giacomo Scarpelli, Stefano Gabrini ; fotografia Saverio Guarna ; musiche Paolo Silvestri ; scenografia Giovanni Natalucci ; costumi Francesca Masciello ; interpreti: Flavio Insinna, Anna Caterina Morariu, Paolo Bruglia ... [et al.]. - 2005.

Una miniserie televisiva che narra le vicende di don Pietro Pappagallo, sacerdote che partecipò alla Resistenza romana e fu ucciso dalle SS nell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944. La trasposizione è liberamente tratta dalla biografia del sacerdote scritta dal prof. Antonio Lisi.

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B

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L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale / regia, soggetto e sceneggiatura di Gian Vittorio Baldi ; interpreti: Macha Meril, Delia Boccardo, John Steiner … [et al.]. - 1975.

Sull'appennino emiliano del 1944 tre fascisti fermano e sequestrano un autobus malconcio che trasporta diverse donne, due uomini e un povero studente chiamato Athos, oltre all'autista. I tre repubblichini, che collaborano con i nazisti, vogliono scappare in Svizzera, ma iniziano a pensare che chi non è fascista come loro è un traditore e alla fine uccidono crudelmente tutti i passeggeri della corriera, mentre Athos viene lasciato nudo e agonizzante sulla sponda di un torrente.

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L'esercito di Scipione / regia di Giuliana Berlinguer ; sceneggiatura: Giuliana Berlinguer, Lucia Bruni, Giuseppe D'Agata ; scenografia: Emilio Voglino ; interpreti: Pietro Biondi, Pierluigi Giorgio, Gianna Piaz … [et al.]. - 1977.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, un manipolo di soldati sfuggono dai tedeschi e, guidati da un maggiore, si dirigono alla volta a Bologna. Durante il tragitto la compagine raccoglie altri soldati in cerca di un nuovo senso. Una volta giunti nel capoluogo emiliano si adattano a lavorare sottopagati per una falegnameria, mentre il maggiore coltiva l'ambizione di dare vita con loro a una cellula partigiana; questo sogno si scontrerà però con le defezioni dei soldati e con la carenza di contatti con altre formazioni della guerriglia.

 

Nessuno ha tradito / regia di Roberto Bianchi ; sceneggiatura: Carlo De Sanctis, Fulvio Palmieri, Vittorio Nino Novarese ; fotografia: Giovanni Pucci ; musiche: Carlo Innocenzi ; interpreti: Rita Livesi, Lilly Marchi, Paola Molesini … [et al.]. - 1953.

Laura, giovane maestrina, viene inviata in un piccolo paese, a prender il posto del vecchio maestro Colombo, che va in pensione. Alla fine della sua ultima lesione, Colombo presenta alla scolaresca la nuova insegnante, poi, rimasto solo con Laura, le racconta una tragica storia, della quale un banco, in un angolo dell'aula, evoca per lui il ricordo. A suo tempo, quel banco era occupato da Bruno e Sandro, due dei suoi scolari e tra i più cari. Diversi per temperamento e per carattere, i due ragazzi erano legati da un'intima, profonda amicizia, alla quale erano rimasti fedeli. Bruno, assolta la scuola media, s'era iscritto all'università, mentre Sandro s'era fatto agricoltore come suo padre. Alla guerra Bruno aveva partecipato come ufficiale, Sandro come soldato: durante l'ultimo periodo Bruno s'arruola nelle forze della RSI, mentre Sandro s'unisce ad un gruppo di partigiani. Bruno muore durante un'azione di sabotaggio. Sandro è catturato e fucilato dai tedeschi. In paese s'è sparsa la voce che la cattura e la fucilazione di Sandro siano dovute a delazione da parte di Bruno: la madre e la sorella di Bruno sono perseguitate. Solo il parroco e il maestro Colombo non hanno voluto prestar fede alla diceria: risulterà infatti che si tratta di una calunnia. Bruno non ha tradito l'amicizia.

 

Un giorno nella vita / regia Alessandro Blasetti ; interpreti: Elisa Cegani, Amedeo Nazzari, Mariella Lotti, Massimo Girotti, Arnoldo Foa, Ave Ninchi … [et al.]. - 1946.

Un giorno nella vita è un film del 1946 diretto da Alessandro Blasetti. È stato presentato in concorso al Festival di Cannes 1946. Durante la guerra, un gruppo di partigiani ricercati dai tedeschi si rifugia in un convento di suore. Considerando la presenza degli uomini come una violazione sacrilega dello stato di clausura, queste cercano di non avere contatti con gli uomini ma sono costrette a farlo per curare uno di essi, gravemente ferito. In lui la madre superiora riconosce l'uomo che le aveva ucciso il marito molti anni prima. A causa di un bombardamento aereo, i partigiani sono costretti a rimanere in convento più del previsto. Rifugiatisi nelle cantine, uomini e donne incominciano a simpatizzare. Una delle suore, addirittura, vorrebbe andarsene con i partigiani quando questi abbandonano il convento. Poco dopo, i tedeschi scoprono che le suore avevano ospitato i partigiani e per rappresaglia le fucilano. I partigiani, riconquistato il convento assieme agli alleati, vorrebbero vendicarsi passando per le armi i superstiti ma i corpi delle suore sembrano non chiedere alcuna vendetta.

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Libera amore mio / regia: Mauro Bolognini ; sceneggiatura: L. Vincenzoni, N. Badalucco ; musica: Ennio Morricone ; interpreti: Claudia Cardinale, Bruno Cirino, Adolfo Celi ... [et al.]. - 1975.

Zanoni Matteo vive a Roma insieme a Libera-Anarchia Valente, dalla quale ha avuto due figli: Carlo e Anna. La donna, figlia di un anarchico esiliato a Ustica dal fascismo, non è capace di tacere e, prima di finire a sua volta al confino per 5 anni, si fa spedire con la famigliola a Livorno e poi a Modena, ove viene presa di mira dal commissario politico Franco Testa. Scoppiata la guerra, Matteo cerca di tirare avanti in qualche modo trasferendosi a Padova. Carlo fattosi giovincello, milita nella Resistenza; Libera fornisce armi ai partigiani. Diversi compagni muoiono nelle rappresaglie o nelle sommarie e brutali esecuzioni dei nazifascisti. Finita la guerra, Carlo stesso libera la mamma dalla prigione padovana ove è finita. Ricostruita la famigliola, Libera scopre che il Testa siede nuovamente nell'ufficio alloggi del municipio. Sollevate inutili proteste, ella cade per strada sotto i colpi di un cecchino fascista.

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poi venne il silenzio : Sant'Anna di Stazzema 12 agosto 1944 / un documentario di Irish Braschi ; fotografia Dabiele Poli ; musiche di Alessandro Moro ; scenografia di Yasmine Liguori e Cinzia Landucci. - 2010.

All'alba del 12 agosto 1944 la furia nazifascista colpisce il piccolo e indifeso paese di Sant'Anna di Stazzema in Toscana. Senza un motivo, senza un perché. Centinaia di vite perse in poche ore: donne, bambini e anziani. Il racconto di quella triste pagina della storia italiana, narrata attraverso l'emozionante ricordo dei sopravvissuti, con l'aiuto di fedeli ricostruzioni di fiction interpretate da alcuni dei superstiti dell'eccidio insieme ai loro figli e ai loro nipoti.

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Un condannato a morte è fuggito / regia, sceneggiatura e dialoghi: Robert Bresson ; soggetto dal racconto omonimo di André Devigny ; fotografia: Léonce-Henry Burel ; interpreti: François Leterrier, Roland Monod, Jacques Ertaud ... [et al.]. - 1956.

Dopo l'interrogatorio della Gestapo, un prigioniero politico tenta la fuga, ma viene riacciuffato e lasciato privo di sensi in una cella. Da quel momento si dedica con meticolosità a ideare un piano di fuga. L'arrivo di un nuovo compagno di cella gli fa temere di essere spiato, ma la condanna a morte gli infonde nuove forze. Trascorsi momenti di angoscia, riesce ad attuare felicemente il suo piano e a riconquistare la libertà.

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Kozara l’ultimo comando / regia di Veljko Bulajic ; sceneggiatura: Veljko Bulajic, Stevan Bulajic, Ratko Djurovic ; fotografia: Aleksandar Sekulovic ; musiche: Vladimir Kraus-Rajteric ; interpreti: Bert Sotlar, Velimir 'Bata' Zivojinovic, Milena Dravic … [et al.]. - 1962.

ll film ripropone un episodio della lotta partigiana in Jugoslavia. Il capitano Vukscia, al comando di un esiguo drappello di uomini, si batte per la difesa dei soldati e dei civili.

 

La battaglia della Neretva / regia di Veljko Bulajic ; sceneggiatura di Stevan Bulajic, Veljko Bulajic, Ugo Pirro ... [et al.] ; fotografia di Tomislav Pinter ; musica di Vladimir Kraus-Rajteric e Bernard Herrmann, interpreti: Sergei Bondarchuk, Yul Brynner, Anthony Dawson ... [et al.]. - 1969.

Nel corso della seconda guerra mondiale, i partigiani jugoslavi comandati dal generale Tito progettano di far saltare un ponte per ingannare le truppe tedesche. In questo modo riusciranno a sottrarsi all'attacco dei mezzi corazzati.

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C

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Due lettere anonime / regia di Mario Camerini ; soggetto di Ivo Perilli ; sceneggiatura di Mario Camerini, Carlo Musso, Nino Novarese ... [et al.] ; fotografia di Massimo Terzano ; musica di Alessandro Cicognini ; prodotto da Carlo Ponti ; interpreti: Clara Calamai, Andrea Checchi, Carlo Ninchi ... [et al.]. - 1945.

Bruno torna a casa in licenza dal fronte russo e scopre, dopo aver ricevuto una lettera anonima, che Gina, la ragazza che voleva sposare, si è messa con Tullio, il quale gestisce una tipografia in collaborazione coi tedeschi. Dopo il proclama Badoglio dell'8 settembre 1943, Gina inizia a collaborare con la Resistenza italiana contro l'occupazione nazista. Lo stesso fa Bruno, che viene assunto nella tipografia dietro indicazione del vecchio proprietario, che ora guida un gruppo di partigiani. Ma Tullio, che si sente estraneo alle questioni politiche, non esiterà a tradire la fiducia dei vecchi amici. La seconda lettera anonima è quella inviata al covo dei partigiani, dopo la cattura di Bruno, per chiedere un riscatto. Gina capisce che questa lettera, come la prima, è opera di Tullio, quindi va a chiedergli spiegazioni ed infine gli spara. Finita la guerra, Gina è ancora in prigione, ma Bruno le dice che, se c'è giustizia, potrà uscire presto.

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Con i partigiani sull'Appennino / [Marino Cantoni ; a cura di Giancarlo Bocchi]. - 2015.

Girato tra il novembre 1944 e l’aprile 1945 a Parma, uno tra i più importanti documentari della cinematografia partigiana, è stato di recente salvato, restaurato, rimasterizzato e sonorizzato, dal regista Giancarlo Bocchi. Grazie a una piccola macchina da presa 8 mm Marino Cantoni impressionò su pellicola immagini uniche della lotta di liberazione, con scene presaghe dei capolavori a venire del neorealismo, narrando i preparativi delle azioni contro i nazifascisti, la partenza dei partigiani su auto e camion, il 24 aprile 1945, per liberare Parma, la battaglia contro i fascisti, il tripudio per la riacquistata libertà, la fila di prigionieri nazisti avviati verso i campi di detenzione. Il film documenta l’arrivo a Parma delle truppe alleate a cose fatte, dopo la liberazione della città, e si chiude con la lunga ed emozionante scena, per la prima volta a colori, dei reparti partigiani che il 9 maggio sfilano festeggiando la vittoria.

 

La cattura / un film di Paolo Cavara ; sceneggiatura: Paolo Cavara ; fotografia: Tomislav Pinter ; musiche: Riz Ortolani ; interpreti: Lars Bloch, David McCallum, Nicoletta Machiavelli … [et al.]. - 1969.

Durante la seconda guerra mondiale, tra i partigiani annidati in una zona montana dell'Europa orientale occupata dai nazisti spicca, su tutti, la giovane Anya, il cui infallibile fucile ha già provocato la morte di una cinquantina di nemici. Quasi simbolo della resistenza, la sua cattura sarebbe, per i tedeschi, di notevole valore propagandistico, per cui affidano il compito di fare prigioniera la donna a uno dei loro più esperti tiratori, il sergente Holmann, fatto venire apposta dal Nord Africa. Riuscito ad avvicinarla il sergente scopre che la ragazza ha il compito di segnalare agli aerei nemici il luogo in cui gettare armi e viveri ai partigiani. Mentre, servendosi di questa informazione, i suoi commilitoni impegnano a battaglia i compagni di Anya, Holmann riesce a catturare la giovane, ma le circostanze lo costringono a tenersi nascosto con lei in una baita. Cessato il pericolo di incappare nei partigiani Holmann si accorge che anche i suoi sono scomparsi, e che il comando si è spostato in altra località. Nei giorni seguenti riscopertisi come esseri umani, il sergente e la sua prigioniera cessano di considerarsi nemici e si ritrovano l'uno tra le braccia dell'altra, quasi dimentichi della guerra. Poi, di nuovo, lontano tra gli alberi, ricominciano a crepitare i fucili. Considerando pericoloso restare nella zona, Holmann e Anya decidono di separarsi, ma si sono appena detti addio che due colpi di fucili, sparati da parti avverse, li uccidono entrambi.

 

Il partigiano Johnny / regia di Guido Chiesa ; sceneggiatura di Guido Chiesa, Antonio Leotti ; tratto dal romanzo di Beppe Fenoglio ; musiche di Alexander Ralanescu ; fotografia di Gherardo Gossi ; montaggio di Luca Gasparini ; interpreti: Stefano Dionisi, Fabrizio Gifuni ... [et al.]. - 2000.

Dopo l'8 settembre Johnny, uno studente di letteratura inglese tornato ad Alba, deve nascondersi in una villetta nelle vicinanze, in quanto disertore. Certo di dover combattere contro il nazifascismo deve ancora scegliere, però, i suoi compagni di lotta. Troppo anglofilo per seguire nelle bande comuniste i suoi due professori, Chiodi e Cocito, si avvia solitario nelle Langhe dove si unisce alla prima banda che incontra che è, comunque, guidata da un comunista. I partigiani sono male armati e Johnny scopre presto che la loro vita non è quell'avventura poetica che aveva immaginato. Dopo che, attaccato dai tedeschi, il suo gruppo si sbanda, va a cercare le formazioni azzurre, composte da ex-militari dell'esercito regio. Johnny non riesce ad entrare in sintonia neanche con loro, troppo presi da strategie formali. Dopo aver perso Alba, in seguito ad un infelice tentativo di occupazione, da lui non condiviso, Johnny, dopo giorni di fuga insieme a Ettore e Pierre, riesce a salvarsi rifugiandosi nella cascina di Rina, una contadina amica dei partigiani mentre Pierre viene ferito. Quando Ettore è fatto prigioniero insieme a Rina, Johnny tenta invano di scambiarlo con un soldato fascista catturato, poi passa l'inverno da solo. In questa condizione estrema trova finalmente la sua ragione di essere partigiano e il senso di tanta violenza. Alla fine dell'inverno è uno dei pochi partigiani sopravvissuti, solo che al momento di reinserirsi nella vita civile, si sente lontano anche da Pierre che è guarito. Ma quando Pierre organizza un attacco a una formazione fascista è il primo a farsi avanti, ma si tratta di un'imboscata e deve assistere impotente alla morte di due suoi compagni poi, sordo all'invito a ritirarsi. si alza per sparare.

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I lupi attaccano in branco / regia: Franco Cirino ; sceneggiatura: Renzo Cerrato, Luciano Vincenzoni ; fotografia: Gábor Pogány ; musiche: Ennio Morricone ; interpreti: Mark Colleano, Larry Dolgin, Amos Davoli … [et al.]. - 1970.

Scampati ad una strage compiuta dai nazisti nel loro villaggio, Reanoto, quindici ragazzi sono decisi a vendicarsi sui soldati rimasti a presidiarlo, ma, pur avendo armi in abbondanza, non sanno usarle. Ad addestrarli pensa un paracadutista americano, il tenente Turner - unico superstite di un "commando" inviato per far saltare una diga - che i ragazzi sono riusciti a salvare dai tedeschi e far curare, perché ferito, da una dottoressa da loro sequestrata in un ospedale da campo nemico. Dopo aver loro insegnato l'uso delle armi, Turner guida i ragazzi - i quali obbediscono a una sorta di capo, Aldo, che odia a morte i tedeschi - in un attacco a sorpresa al presidio nemico di Reanoto, che viene sterminato. In cambio del suo aiuto, Aldo e gli altri aiutano Turner a far saltare la diga. Esaltato dal successo dell'operazione, ed eccitato dall'uso delle armi, Aldo sembra ormai incapace di fermarsi, anche di fronte a un atto disumano come l'uccisione di un prigioniero di guerra: interviene Turner e riesce finalmente a farlo rinsavire.

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Quel giorno Dio non c'era / regia: Osvaldo Civirani ; sceneggiatura: Osvaldo Civirani ; fotografia: Walter Civirani ; musiche: Italo Fischetti ; interpreti: Carlo Boso, Marcello Di Paolo, Helmut Gaier … [et al.]. - 1970.

Nel 1944 i tedeschi sono in ritirata nell'Italia centrale e anche per le truppe di stanza a Filetto di Camarda, sull'Appennino abruzzese - comandate da un maresciallo e in buoni rapporti con la popolazione - giunge il momento di andarsene. Alla vigilia della partenza i partigiani attaccano la guarnigione provocando la morte di alcuni soldati. Dall'Aquila, dove risiede il comando germanico, viene impartito l'ordine di rappresaglia. Una colonna di Alpenjäger raggiunge Filetto, snida dalle case gli uomini, le donne e i bambini, li ammassa in gruppi separati fuori del paese e si abbandona al saccheggio. Alcuni - un vecchio e un uomo inerme - vengono falciati senza ragione sugli usci delle proprie case; lo stesso maresciallo, che ha cercato di opporsi alla rappresaglia, viene ucciso da un Alpenjäger. La notte i tedeschi scelgono fra la popolazione diciassette persone e le uccidono con raffiche di mitra. Al sacerdote che gli chiede ragione del massacro, il sottotenente che comanda gli Alpenjäger risponde di aver eseguito un ordine impartito dal capitano Defregger. Costui, che a guerra terminata diventa prete e poi vescovo, accusato quale responsabile delle uccisioni si scagiona sostenendo di aver obbedito a disposizioni impartitegli dai superiori.

 

Operazione Apfelkern / un film di René Clément ; sceneggiatura: René Clément e Colette Audry ; fotografia: Henri Alekan ; musica: Yves Baudrier ; interpreti: Marcel Barnault, Jean Daurand, Jean Clarieux … [et al.]. - 1946.

Il film traccia la storia della resistenza dei lavoratori delle ferrovie francesi durante l’occupazione nazista. Clément ne esalta l’immagine eroica, raccontando le operazioni clandestine e l’azione di sabotaggio di treni e binari.

 

La ragazza di Bube / un film di Luigi Comencini ; dall'omonimo romanzo di Carlo Cassola ; sceneggiatura di Marcello Fondato ; direttore della fotografia Gianni Di Venanzo ; musiche di Carlo Rustichelli ; interpreti: Claudia Cardinale, George Chakiris, Marc Michel, Dany Paris … [et al.]. - 1963.

Al termine della seconda guerra mondiale, la giovane contadina Mara s'innamora ricambiata del partigiano Bube. Un omicidio compiuto da Bube lo costringe però alla clandestinità e alla fuga dall'Italia. La ragazza, decisa ad aspettare il suo amato, si trasferisce in città dove, grazie a Stefano, che intende sposarla, trova anche lavoro: non ha più notizie di Bube per molti mesi. Quando finalmente viene a sapere che il partigiano è tornato ed è stato arrestato alla frontiera, si reca in carcere a trovarlo. Consapevole dell'amore che prova per Bube, decide di aspettarlo per anni, finché finisce di scontare la sua pena, rifiutando così più e più volte le richieste di un futuro insieme avanzate da Stefano.

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Rappresaglia / un film di George P. Cosmatos ; soggetto dal romanzo Morte a Roma di Robert Catz ; sceneggiatura Robert Catz, George P. Cosmatos ; direttore della fotografia Marcello Gatti ; musica Ennio Moricone ; interpreti: Marcello Mastroianni, Richard Burton, Leo Mckern … [et al.]. - 1973.

Roma, 1944: Padre Antonelli è un prete romano specializzato nel restauro di opere d'arte. Nel suo studio viene a fargli visita il tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, comandante del servizio di sicurezza e della polizia a Roma, per chiarire un malinteso sul falso di un'opera del Masaccio, restaurata dallo stesso Antonelli; alcuni degli allievi del parroco sono partigiani e, il 23 marzo, effettuano un attentato dinamitardo in via Rasella, in cui muoiono, inizialmente, trentadue soldati tedeschi. Hitler in persona manda un dispaccio al comando tedesco della capitale con l'ordine di attuare una rappresaglia per spaventare la popolazione e nello stesso tempo scoraggiare altri attacchi nei confronti delle forze di occupazione. Incaricato dell'operazione è Kappler, il quale deve compilare in una notte, con l'aiuto del questore fascista Pietro Caruso, una lista di persone da uccidere; è stato stabilito infatti che, per ogni tedesco ucciso, dovranno essere giustiziati 10 italiani, quindi in totale 320 persone. Nelle ore che precedono l'inizio dell'operazione tuttavia muore, a causa delle ferite riportate nell'attentato, un altro soldato tedesco e quindi il totale degli italiani da reperire sale a 330. Padre Antonelli implora Kappler di risparmiare i prigionieri ma inutilmente e, a causa di un errore, vengono caricate sui camion cinque persone in più, ma le SS si accorgono dell'errore solo una volta giunti alle Fosse Ardeatine, luogo delle esecuzioni, e, data la segretezza dell'operazione, non possono lasciarli andare ed anch'essi dovranno subire la medesima sorte. Il parroco segue la colonna dei camion e capisce quello che sta succedendo ma non può intervenire in alcun modo se non condividere la sorte dei condannati e, dismessa la tonaca da prete, si mischia agli ostaggi che vengono introdotti nelle grotte per essere fucilati, morendo per mano dello stesso Kappler con un colpo di pistola alla nuca, non prima di avergli rivolto un silenzioso sguardo di monito.

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D

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Il terrorista / un film di Gianfranco De Bosio ; soggetto e sceneggiatura Gianfranco de Bosio, Luigi Squarzina ; fotografia Alfio Contini, Lamberto Caimi ; musica Piero Piccioni ; interpreti: Gian Maria Volontè, Philippe Leroy, Giulio Bosetti, Raffaella Carrà … [et al.]. - 1963.

«Nel quadro della cinematografia sulla Resistenza, questo film di De Bosio si pone su un piano di grande impegno, perché lungi da essere un'opera celebrativa e agiografica, affonda le sue analisi all'interno dei problemi storici e politici che furono alla base della lotta partigiana. Questo impianto ideologico si manifesta nella composizione dei quadri, nella recitazione degli attori, sulla struttura del racconto, che possono talvolta apparire forzati e calcolati, smorzando il respiro poetico, l'impegno drammatico. Ma la nobiltà dell'assunto e la serietà della realizzazione riscattano ampiamente le lacune e i difetti.» (Gianni Rondolino nel Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1956/1965.)

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Bruciate Napoli / regia di Arnaldo Delehaye ; interpreti: Mariano Rigillo, Patrizio Rispo, Nunzia Schiano … [et al.]. - 2016.

‘Bruciate Napoli’ è la storia di una famiglia di Napoli, residente sulla collina del quartiere Vomero che per sfuggire agli ultimi attacchi tedeschi e in attesa della liberazione da parte degli alleati americani le prova tutte, in un continuum di invenzioni strategiche per sopravvivere. In particolare ‘il professore del Vomero’ che, essendo stato un capitano, dava consigli sulle strategie da seguire ai partigiani napoletani contro i tedeschi che occupavano lì vicino la Villa Floridiana. Il fil rouge è senza dubbio il dramma, la popolazione è stremata, ma all’interno delle famiglie la speranza mescolata alla forza e al coraggio garantiranno la salvezza.

 

La quinta offensiva / regia di Stipe Delic ; sceneggiatura: Branimir Scepanovic ; fotografia: Tomislav Pinter ; musiche di Michis Teodorakis ; interpreti: Richard Burton, Irene Papas, Orson Welles … [et al.]. - 1973.

Nel maggio del '43 l'armata di liberazione jugoslava deve sostenere la quinta offensiva delle truppe tedesche. Lotta impari per riuscire ad aprirsi un varco nella cerchia di ferro e di fuoco. Una impegnativa produzione internazionale su un argomento già celebrato dal cinema jugoslavo. E questa volta le regole dello spettacolo prevalgono su quelle del patriottismo e della storia.

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L'uomo che verrà / un film di Giorgio Diritti ; diretto da Giorgio Diritti ; sceneggiatura Giorgio Diritti, Giovanni Galavotti, Tania Pedroni ; soggetto: Giorgio Diritti ; fotografia: Roberto Cimatti ; musiche: Marco Biscarini, Daniele Furlati ; scenografia: Giancarlo Basili ; costumi: Lia Francesca Morandini ; prodotto da SImone Bachini, Giorgio Diritti ; interpreti: Claudio Casadio, Alba Rohrwacher, Maya Sansa ... [et al.]. - 2009.

Ambientato nel 1944, racconta gli eventi antecedenti la strage di Marzabotto visti attraverso gli occhi di una bambina di otto anni. Il regista si è lungamente documentato prima di realizzare il film, anche la vita contadina di quegli anni è ripresa con realismo e ricchezza di dettagli. Nei titoli di coda si dichiara che i personaggi e le vicende del film sono frutto di finzione, mentre lo sfondo storico (la strage di Monte Sole, più nota come strage di Marzabotto) è reale. Tuttavia alcuni personaggi del film sono realmente esistiti.

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F

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Rudolf Jacobs : l'uomo che nacque morendo / un film di Luigi M. Faccini ; ispirato al romanzo di Luigi Monardo Faccini ; musica Oliviero Lacagnina ; produzione Marina Piperno ; con Marina Piperno, Carlo Prussiani, Alessandro Cecchinelli ... [et al.]. - 2011.

Uscito da una famiglia dell'alta borghesia di Brema, Rudolf Jacobs (1914-44) è un capitano della Kriegsmarine germanica che il 3 settembre 1944 diserta, raggiunge i partigiani dell'estremo Levante ligure e - "pronto a dare la vita purché questa guerra insensata finisca anche un solo minuto prima" - muore a Sarzana poche settimane dopo in uno scontro a fuoco con le Brigate Nere. Tratto dal libro omonimo (2009) e dedicato "All'Europa che verrà", è il primo on the road Movie via Internet, dentro la Storia. Pratica due percorsi complementari: l'uno, attraverso il computer, penetra nel web dove cerca immagini, informazioni, documenti, suoni; l'altro, materiale, in auto e a piedi, attraversa i luoghi dove la Storia è transitata, ormai in preda all'oblio, all'abbandono, al degrado, quasi cancellati con tutta la memoria di cui sono portatori. Stilisticamente raffinato pur nella sua tenace concisione, racconta come e perché Jacobs arrivi alla definitiva scelta, quella di un uomo che sta dentro la Storia, ma ne rifiuta gli sviluppi perversi. È una lezione di storia profondamente emotiva, ma controllata da una lucidità etica che diventa un modello da imitare in nome di fratellanza, solidarietà, giustizia, libertà.

 

Pian delle stelle / regia: Giorgio Ferroni ; sceneggiatura: Giorgio Ferroni, Indro Montanelli, Vittorio Metz, Rodolfo Sonego ; fotografia: Mario Craveri ; musiche: Ennio Porrino ; interpreti: Mario Braga, Antonio Centa, Rubi D'Alma … [et al.]. - 1946.

Alcuni fuggiaschi dei campi di concentramento tedeschi e numerosi altri aderenti costituiscono la brigata partigiana "Lupo" rifugiata a Pian delle Stelle. Alle diverse operazioni inerenti alla guerriglia coi tedeschi e alle loro irruzioni nei paesi delle valli, si inseriscono vicende d'amore e di spionaggio. Il comandante Lupo e Isa, presunta spia e già mantenuta di una spia autentica, sono i protagonisti della vicenda amorosa e ambedue saranno vittime della guerra.

 

Il treno / regia di John Frankenheimer ; sceneggiatura Franklin Coen, Frank Davis ; tratto dal romanzo Le front de l'art di Rose Valland ; interpreti: Burt Lancaster, Michel Simon, Jeanne Moreau … [et al.]. - 1964.

Nella Francia occupata dai nazisti, viaggia un treno che trasporta un tesoro in opere d'arte trafugato ai musei di Parigi. Il comandante tedesco è un raffinato esteta. Ma il macchinista è uno dei capi della Resistenza. Prima ostacola in ogni modo il viaggio, poi dirotta il treno fuori dal percorso prefissato. Finisce in un massacro: il comandante germanico fa una strage dei civili, ma il macchinista uccide lui a colpi di mitra.

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G

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I nostri anni / regia di Daniele Gaglianone ; scritto da Giaime Alonge e Daniele Gaglianone ; fotografia di Gherardo Gossi ; musiche di Monica Affatto, Daniele Gaglianone, Massimo Miride e Giuseppe Napoli ; produzione di Gianluca Arcopinto ; interpreti: Virgilio Biei, Giuseppe Boccalatte, Piero Franzo ... [et al.]. - 2001.

Durante la guerra, Alberto e Natalino, legati da forte amicizia, hanno condiviso l'esperienza partigiana sulle montagne del Piemonte. Oggi, anziani, hanno vite diverse: Natalino vive da tempo solo in un vecchio borgo quasi disabitato, Alberto è in un pensionato dove trascorre l'estate. Natalino viene contattato da un ricercatore universitario e durante un'intervista rievoca il periodo della resistenza. Nel pensionato un giorno Alberto fa una scoperta inattesa: uno degli ospiti con cui è entrato in confidenza, Umberto, è l'ufficiale delle brigate nere responsabile dell’eccidio di partigiani in cui ha trovato la morte un caro amico. Sconvolto, Alberto corre a rivelare tutto a Natalino. Non c'è che una soluzione: uccidere Umberto. Insieme preparano l'agguato, ma sono lenti e goffi, e il piano non riesce. Vengono portati via dai carabinieri, ma dentro di loro hanno verificato che lo spirito di ribellione è rimasto intatto.

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O sole mio / un film di Giacomo Gentilomo ; interpreti: Carlo Ninchi, Arnoldo Foa, Toto Gobbi … [et al.]. - 1946.

È considerato da alcuni critici uno dei primi film appartenenti al genere del neorealismo, a causa della ricchezza di scene girate in esterni e della presenza di alcuni attori non professionisti. È anche il primo film dedicato alle Quattro giornate di Napoli, cui il successivo film di Nanni Loy deve molto, soprattutto per quanto riguarda le numerose immagini che Gentilomo girò dal vero e che sono state saccheggiate nei decenni successivi.

 

Tradimento / regia di Ansano Giannarelli ; sceneggiatura: Carlo Alberto De Rosa e Ansano Giannarelli ; interpreti: Bruno Corazzari, Antonio Salines, Pietro Galatini … [et al.]. – 1985.

La diserzione, la vita e la morte come combattente partigiano nella Resistenza sarzanese dell’ufficiale tedesco Rudolf Jacobs, nato a Brema nel 1914 e ucciso in azione a Sarzana nel 1944.

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Notti e nebbie / Regia Marco Tullio Giordana ; soggetto tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Castellaneta ; sceneggiatura: Marco Tullio Giordana, Carlo Castellaneta ; fotografia Franco Delli Colli ; scenografia Armando Nobili ; costumi Andrea Viotti ; interpreti: Umberto Orsini, Eleonora Giorgi, Massimo Foschi ... [et al.]. - Roma : 1984.

Il film racconta le vicissitudini di Bruno Spada, commissario di polizia a Milano negli anni della Repubblica Sociale e della Resistenza ai nazifascisti. Egli svolge i suoi compiti di polizia politica, controllo della fedeltà dei dirigenti e funzionari della Repubblica e repressione delle clandestine attività antifasciste, in una Milano e un'Italia lacerata da una vera e propria guerra civile. Attentati, violenze, torture, tradimenti, attraversano la vita di questo funzionario, lacerando a loro volta la sua coscienza e facendo vacillare le sue motivazioni di funzionario fascista, portandogli enormi crisi di coscienza e forti dubbi esistenziali. Morirà fucilato il 25 aprile 1945 per mano dei partigiani che quel giorno rovesciarono il regime repubblichino e liberarono la città dall'occupazione nazifascista.

 

I pirati dell'Edelweiss / un film di Niko e Kiki von Glasow ; interpreti: Ivan Stebunov; Bela B. Felsenheimer; Jochen Nickel … [et al.]. - 2004.

Al crepuscolo del Terzo Reich due fratelli si scontrano sulle loro rispettive ideologie. Peter segue le orme paterne e si arruola nella gioventù hitleriana. Karl è invece un membro della cellula antinazista nota come i pirati dell'Edelweiss. I due schieramenti si danno battaglia nella città sotto assedio di Colonia, dove le famiglie vivono nella costante morsa della paura dei rastrellamenti della Gestapo. Il gioco si fa veramente pericoloso quando i pirati liberano un prigioniero, l'esperto di bombe Hans, che li convince a prendere di mira il quartiere generale della Gestapo.

 

Lotta partigiana: documenti cinematografici della Resistenza armata, 1943-1945 / di Paolo Gobetti e Giuseppe Risso ; commento e presentazione Franco Antonicelli ; musica Luigi Nono. - 1975.

E’ un film di montaggio di documenti cinematografici della resistenza armata, si compone di dieci capitoli dai titoli seguenti: Una cinepresa tra i partigiani; La battaglia del Vercors 13 giugno–23 luglio 1944; La vita delle bande (In Italia; In Iugoslavia; In Francia; Rifornimenti d'armi-Un lancio alleato; Addestramento); Servi del nemico (I fascisti di Vichy; i fascisti di Salò); Azioni di guerriglia (Sabotaggi; L'imboscata); Una vittoria popolare (19 agosto 1944-I parigini prendono le armi; 24 agosto-L'esercito di De Gaulle entra in Parigi liberata); L'ultimo inverno (In Jugoslavia; In Italia); Vittoria jugoslava (Le bande diventano un esercito; L'armata popolare prende il potere); La primavera del '45 (Con gli alleati verso il Nord; Le città insorgono I partigiani scendono dalle montagne; Milano è libera); L'insurrezione di Torino (Dagli scioperi alla lotta armata; Comando clandestino; I cecchini; La festa della Liberazione).

 

L’armée du crime / regia di Robert Guédiguian ; Sceneggiatura: Robert Guédiguian, Serge Le Péron e Gilles Taurand ; fotografia: Pierre Milon ; musiche: Alexandre Desplat ; interpreti: Simon Abkarian, Virginie Ledoyen, Robinson Stévenin … [et al.]. - 2009.

Nella Parigi occupata dai tedeschi, il poeta armeno Missak Manouchian, che ha visto la propria famiglia sterminata dai turchi, prende la guida di una cellula interculturale di giovanissimi partigiani comunisti. Sono ebrei, ungheresi, polacchi, rumeni, spagnoli, italiani e armeni che rischiano la vita per liberare la Francia dal nazismo e restituirle il titolo di patria dei Diritti dell'Uomo. Il film segue il costituirsi del gruppo, l'approdo dei vari affluenti nel corso principale, il passaggio dai piccoli sabotaggi occasionali alle azioni concordate nei dettagli, fino all'attentato d'eccezione e allo smantellamento della banda, ribattezzata dalla propaganda L'armée du crime, con la messa a morte di 22 uomini e una donna.

 

Salvo D'Acquisto / diretto da Romolo Guerrieri ; musiche: Carlo Rustichelli ; sceneggiatura: Giuseppe Berto, Nico Ducci, Mino Roli ; interpreti: Massimo Ranieri, Lina Polito, Isa Danieli, Massimo Serato, Enrico Maria Salerno … [et al.]. - 1975.

La vicenda del protagonista è ambientata, con fedeltà storica, dopo la caduta di Mussolini e la proclamazione dell'armistizio, con tutte le dure vicende per la popolazione e la lotta partigiana contro i tedeschi. Il confronto avviene soprattutto fra il popolano socialista, Rubino, sostenitore della lotta armata contro i tedeschi e il vice-brigadiere Salvo d'Acquisto che preferisce rimanere fra la gente di Torre in Pietra per aiutarla e difenderla. Intanto nasce un tenero idillio fra Salvo e Martina. L'occasione di difendere la povera gente si presenta, quando, incidentalmente, lo scoppio di una bomba uccide due soldati tedeschi. La rappresaglia è che venti uomini di Torre in Pietra debbano essere fucilati. Sopraggiunge Salvo per sostenere che quei popolani sono innocenti. Ma il vice-brigadiere viene maltrattato e destinato a scavare con gli altri la fossa, se non si trova il colpevole. Allora l'eroico Salvo d'Acquisto si dichiara colpevole, per salvare quella povera gente, innocente, e viene fucilato.

 

Gangsters / regia: Massimo Guglielmi ; soggetto: Claudio Lizza ; sceneggiatura: Federico Pacifici, Claudio Lizza ; fotografia: Paolo Rossato ; musiche: Armando Trovajoli ; interpreti: Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Giuseppe Cederna … [et al.]. - 1993.

Genova, 1945, al termine della seconda guerra mondiale Umberto, Giulio ed Enrico, tre partigiani dei Gap, intendono continuare la loro lotta, uccidendo i fascisti, resisi responsabili della morte e delle torture a danno degli antifascisti, che non sono stati catturati o che sono rimasti impuniti. Le loro azioni tuttavia non hanno un'esclusiva finalità punitiva o di vendetta, confidando che in tutto il paese la lotta continuerà, fino ad arrivare all'auspicata rivoluzione. Il Partito Comunista Italiano tuttavia prende le distanze da queste azioni e, venuto a conoscenza dell'identità dei tre, invia il funzionario Bava, conoscente dei tre ed amico di Giulio, per intimargli di fermarsi ma il tentativo non avrà successo.

 

J

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Wehrmacht i giorni dell’ira / regia di Stole Jankovic ; sceneggiatura: Stole Jankovic, Jose' Luis Navarro ; fotografia: Bozidar Miletic ; musiche: Mikis Theodorakis, Vojkan Borisavljevic ; interpreti: Rod Taylor, Adam West, Velimir 'Bata' Zivojinovic … [et al.]. - 1974.

I tedeschi, decisi a rafforzare le azioni di Rommel in Africa, stanno facendo ogni sforzo per eliminare le forze di resistenza partigiane della Jugoslavia che impediscono la conquista del petrolio balcanico e i collegamenti tra le zone danubiane e quelle libiche. Uno dei gruppi più audaci è quello comandato da Draga che conta sul drappello di Marko. Questi, assalendo il battello Köln, in navigazione sul Danubio con un carico i prigionieri ebrei, li libera. Il capitano Kurt Köhler, preposto alla deportazione, prima che il natante cadesse nelle mani di Marko, aveva propiziata la fuga di Anna Kleiss, una giovane prigioniera. Anna, aggiuntasi ai partigiani di Draga, ne seguiva le sorti e diveniva l'amica di Marko. Nelle azioni successive, i ribelli jugoslavi entrano spesso in contatto con le unità corazzate del colonnello Henke, di ben altro spirito che Köhler. Ciò nonostante, Kurt non può fare a meno di essere un obbediente ufficiale della Wehrmacht e di condurre un'azione nella quale trova la morte. Anna, fino ad allora incerta tra i due uomini che, pur militando in campi opposti, l'avevano aiutata e protetta, segue senza altri dubbi Marko e i suoi uomini.

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K

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Và e vedi / regia di Elem Klimov ; sceneggiatura: Ales Adamovich, Elem Klimov ; fotografia: Alexei Rodionov ; musica: Oleg Yanchenko ; interpreti: Alexey Kravchenko, Olga Mirinova, Liubomiras Laucevicius ... [et al.]. - 1985.

Nel 1943 in una Bielorussia occupata dalle truppe tedesche il giovane Flyora decide, nonostante la forte contrarietà della madre, di unirsi ai partigiani spinto da quell’entusiasmo tipico della sua età. Presto farà la conoscenza della sua coetanea Glasha, anch’essa unitasi alla resistenza dopo il tentativo da parte dei tedeschi di deportarla in Germania, la quale nonostante tutto è ancora intenzionata ad “amare, fare figli” e a non farsi portare via la gioia di vivere dalla durezza della guerra. Lo slancio iniziale del protagonista lascerà ben presto spazio alla rabbia, al senso di impotenza e alla disperazione figlie dell’aver compreso quanto sia efferato quel conflitto e quanta ferocia i tedeschi siano in grado di somministrare alla popolazione civile. Sarà il liberatorio momento finale a far uscire il protagonista da questo mix di emozioni e a riaffermare violentemente la sua volontà di preservare la propria umanità malgrado tutto.

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L

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Achtung! Banditi! / un film di Carlo Lizzani ; interpreti: Gina Lollobrigida, Andrea Checchi, Lamberto Maggiorani … [et al.]. - 1951.

Nell'inverno del '44 i partigiani nascosti sull'Appennino ligure devono recarsi a Genova per procurarsi delle armi nascoste in una fabbrica. In città è in atto uno sciopero che i nazisti stanno cercano di soffocare con la violenza. La fabbrica diventa teatro di uno scontro tra tedeschi e partigiani, spalleggiati dagli operai.

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Il Gobbo / regia: Carlo Lizzani ; sceneggiatura di Ugo Pirro, Carlo Lizzani ... [et. al.] ; musica di Piero Piecioni ; fotografia: Leonida Barboni, Aldo Tonti ; interpreti: Gerard Blain, Anna Maria Ferrero, Bernard Blier … [et al.]. - 1960.

Nell'ultima fase della guerra, un giovane della periferia romana, Alvaro, soprannominato "il Gobbo", è diventato famoso compiendo una serie di attentati contro i tedeschi ed i fascisti. Suo personale ed accanito avversario è il commissario della polizia fascista, Poletti. Per vendicarsi di lui, Alvaro non esita ad usare violenza alla sua giovane figlia Nina. Da quel momento il destino accomuna la sorte dei due uomini. Alvaro viene poco tempo dopo ferito dai tedeschi; si rifugia in casa di Nina e la ragazza, innamoratasi nonostante tutto del giovane fuorilegge, lo nasconde, sfidando il pericolo di una rappresaglia. Lo stesso commissario Poletti, che ha crudelmente infierito sui compagni di lotta di Alvaro, non tarda a cadere in un tranello e viene ucciso dal "Gobbo". L'arrivo delle truppe alleate nella capitale sembra metter fine alla catena di vendette e violenze...

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Un giorno da leoni / regia di Nanny Loy ; musica: Carlo Rustichelli ; fotografia: Marcello Gatti ; interpreti: Renato S alvatori, Tomas Milian, Carla Gravina … [et al.]. - 1961.

L'8 settembre 1943, a Roma, cambia il corso di molte esistenze: lo studente universitario Danilo cerca di fuggire all'arruolamento, mentre il suo amico Michele, un mite ragioniere avviato verso il Nord col personale del ministero in cui lavora, riesce a tornare a Roma dove ha lasciato Ida, la ragazza che ama. Ma a Roma è sopraffatto dal timore e si unisce a Danilo in un improbabile tentativo di superare la linea gotica. Sul tram dei Castelli essi conoscono un giovane popolano, Gino, che si unisce a loro nella fuga quando il tram viene fermato dai tedeschi. I tre riescono a porsi in salvo in una cantina che serve come rifugio ad un gruppo di militari datisi alla macchia, guidati da Orlando. Più tardi i militari vengono raggiunti da Edoardo, un vecchio fuoriuscito divenuto partigiano, e apprendono che il loro compito consiste nel far saltare un ponte sul quale passa la linea ferroviaria che fornisce le truppe tedesche. Il gruppo, che è riuscito a procurarsi l'esplosivo, si disperde quando Edoardo viene arrestato dai tedeschi. Tornati a Roma, Michele, Danilo e Gino apprendono che Edoardo è morto raccomandando agli ex compagni il compimento dell'opera di sabotaggio. I tre, dopo aver subito una trasformazione che li ha maturati, si riuniscono ad Orlando e preparano il sabotaggio del ponte. L'azione riesce, malgrado le difficoltà; ma nell'impresa Michele perde la vita, riscattando la propria inettitudine fisica con un atto eroico. Il sabotaggio è riuscito così bene che il comando tedesco lo attribuisce a paracadutisti americani. Nessuno saprà mai che un gruppo di uomini comuni ha saputo vivere il suo "giorno da leoni".

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Le quattro giornate di Napoli / regia: Nanni Loy ; soggetto e sceneggiatura: Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Vasco Pratolini ... [et al.] ; fotografia: Marcello Gatti ; musica: Carlo Rustichelli ; interpreti: Raffaele Barbato, Gian Maria Volonté, Charles Belmont ... [et al.]. - 1962.

Nel film Nanny Loy descrive la rivolta popolare scoppiata a Napoli spontaneamente a seguito della fucilazione di alcuni marinai italiani il 28 settembre del 1943 e che in quattro giorni sconfisse e mise in fuga le truppe tedesche dalla città prima dell'arrivo degli Alleati. Il film è corale e vi si mescolano singoli episodi e personaggi popolari protagonisti della rivolta. Dai ragazzi fuggiti dal riformatorio per unirsi all'insurrezione al piccolo Gennarino Capuozzo che muore con una bomba in mano pronto a lanciarla sui carri armati nazisti a tanti altri personaggi, tra i quali va ricordato Adolfo Pansini.

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I piccoli maestri / regia di Daniele Luchetti ; sceneggiatura di Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Domenico Starnone, Daniele Luchetti ; tratto dall'omonimo romanzo di Luigi Meneghello ; direttore della fotografia Giuseppe Lanci ; musiche Dario Lucantoni ; interpreti: Stefano Accorsi, Stefania Montorsi, Giorgio Pasotti … [et al.]. - 1998.

Nell'autunno del 1943 alcuni amici, studenti universitari vicentini, decidono a loro modo di opporsi all'invasione nazista dell'Italia e partono per l'altopiano dei Sette Comuni con la voglia di unirsi ad altri gruppi di partigiani. Ben presto però i ragazzi si accorgono di essere tanto bravi sui libri quanto poco bravi a fare la guerra. Vagano dapprima tra i villaggi, e in seguito si spostano tra i boschi e le montagne dell'Altopiano di Asiago. Si uniranno a loro un operaio, un marinaio, il loro professore antifascista, il capitano Toni Giuriolo, e un giovane sottufficiale degli alpini, Dante. Nessuno dei ragazzi se la sente o vuole veramente uccidere e si accorgono presto che quella che inizialmente era stata intrapresa come un'avventura idealistica e forse sottovalutata si è trasformata in cruda e pericolosa realtà. Molti dubbi attanagliano il gruppo, si discute di quali azioni sia meglio intraprendere, Gigi e Marietto decidono di andare a Padova e di continuare la loro lotta in città mentre il resto del gruppo preferisce rimanere in montagna. Nel corso di un fallito attentato ad un gerarca fascista, Marietto viene arrestato. Pochi giorni dopo il Comitato Partigiano decide di tentare la conquista di Padova; accorrono in città tutte le bande partigiane dei dintorni tra cui quella che Gigi aveva lasciato sulle montagne. La battaglia vede i partigiani avere la meglio sui nazifascisti, cosicché la città verrà liberata prima dell'arrivo degli alleati. Il film si chiude con Gigi e Marietto (torturato in prigione dai fascisti e tornato libero dopo la vittoria partigiana) che riflettono amaramente sull'irripetibilità di quella loro stagione così intensa e piena di gioia e sofferenze.

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M

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L'ombra del nemico : oltre i limiti della resistenza / regia di Ole Christian Madsen ; musiche di Karsten Fundal ; interpreti: Mads Mikkelsen, Thure Lindhardt, Stine Stengade … [et al.]. - 2008.

Copenhagen, 1944. La Danimarca è occupata dalla Germania nazista. L'obiettivo di Flame e Citron, due leggendari combattenti della resistenza, è eliminare gli informatori danesi che hanno tradito il loro paese.

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L'ammiraglio / regia di Anton Giulio Majano ; tratto dal racconto “Il clandestino” di Mario Tobino ; interpreti: Renzo Ricci, Olga Villi, Luigi Vannucchi … [et al.]. - 1965.

Trasmesso dalla Rai nella serie “Racconti italiani della Resistenza” a cura di Raffaele La Capria, il film racconta come durante la guerra, un vecchio ufficiale di marina è scambiato per un capo della resistenza dai nazifascisti. Morirà come un eroe, reggendo il gioco fino all'ultimo.

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Cognome e nome: Lacombe Lucien / un film di Louis Malle ; soggetto e sceneggiatura di Louis Malle e Patrick Modiano ; direttore della fotografia Tonino Delli Colli ; musica di Django Reinhardt ; interpreti: Pierre Blaise, Ave Ninchi, Holger Lowenadler … [et al.]. - 1974.

Lucien Lacombe, ragazzo diciassettenne di campagna, reduce al villaggio natio, trova nella fattoria una situazione assai triste e si rivolge al maestro per entrare nella Resistenza. Non accettato, mentre torna alla cittadina ove lavora presso un ospizio, ha un incidente e finisce nell'albergo ove soggiornano il comando della Gestapo e diversi collaborazionisti. Accolto con affetto dal corridore ciclista Aubert, che è a sua volta di Souleillac, dopo aver abbondantemente bevuto, denuncia il maestro che viene arrestato e torturato. Immesso nella polizia, Lucien prende parte alle azioni repressive pressochè incosciente.

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La lunga ombra del lupo / regia: Gianni Manera ; sceneggiatura: Gianni Manera, Enrico Manera ; fotografia: Tino Santoni, Gioacchino Cantone ; musiche: Stelvio Cipriani ; interpreti: Aliza Adar, Irene Aloisi, Aldo Barberito ... [et al.]. - 1971.

Durante la seconda Guerra Mondiale, il comando tedesco dà la caccia ad Andrea, un partigiano italiano. Compito dell'uomo è quello di far saltare un laboratorio chimico militare.

 

Porzus / un film di Renzo Martinelli ; soggetto di Renzo Martinelli ; sceneggiatura di Renzo Martinelli, Furio Scarpelli ; interpreti: Lorenzo Crespi, Gianni Cavina, Giuseppe Cederna … [et al.]. - 1997.

Il film ricorda l'Eccidio di Porzûs, tragico avvenimento della Resistenza Italiana. Nel febbraio del 1945 un intero reparto della Brigata Osoppo, capeggiato da Francesco De Gregori, detto "Bolla" venne ucciso da un gruppo di gappisti comunisti. Nell'eccidio persero la vita diciassette partigiani. Uno dei sopravvissuti dell'eccidio, Storno, si reca in Slovenia a visitare Geko, che non vede più dalla fine della guerra. I due rievocano tutte le vicende che li hanno visti protagonisti tra la fine del 1944 e febbraio del 1945. Al termine della visita Storno immagina di compiere la sua vendetta uccidendo Geko a colpi di pistola.

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L'armata degli eroi / regia di Jean-Pierre Melville ; soggetto tratto dall'omonimo romanzo di Joseph Kessel ; sceneggiatura: Jean-Pierre Melville ; fotografia: Pierre Lhomme ; musica: Eric Demarsan ; interpreti: Paul Meurisse, Jean Pierre Cassel, Serge Reggiani ... [et al.]. - 1969.

Nella Francia occupata dai tedeschi si stanno organizzando le fila della Resistenza. Philippe Gerbier, uno dei suoi più importanti elementi, viene arrestato, su denuncia di un traditore, e condotto in un campo di concentramento. Riuscito ad evadere, dopo aver giustiziato la spia, ripara a Londra, dove si trovano il generale De Gaulle e Luc Jardie, capo della Resistenza. Alla notizia, però, che uno dei suoi compagni, Felix, è caduto nelle mani dei tedeschi, Gerbier torna in Francia per cercare di liberarlo. L'impresa, tentata da tre dei suoi - "Le Masque", "Le Bison", e Matilde - si rivela impossibile, poiché Felix è morente per le torture subite. Durante un'irruzione della polizia in un ristorante, Gerbier viene di nuovo arrestato; sta per essere ucciso dai tedeschi, ma con un ardito stratagemma Matilde , "Le Masque"e "Le Bison" riescono a salvargli la vita e a liberarlo. Nascostosi per qualche tempo in un villaggio, Philippe apprende che Matilde è stata arrestata dai tedeschi, i quali minacciando di ucciderle la figlia, l'hanno poi rilasciata, per potere, attraverso di lei, giungere ai suoi compagni. Per quanto la decisione gli costi enormemente, Gerbier - sostenuto da Luc Jardie - ordina allora nell'interesse della Resistenza, che Matilde venga uccisa. La tremenda sentenza viene eseguita da "Le Bison". Non passerà molto tempo, e tutti i protagonisti di questi avvenimenti moriranno o per mano dei tedeschi o per sottrarsi alle loro torture.

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La bandiera sventola ancora / regia di Lewis Milestone ; sceneggiatura Robert Rossen ; fotografia Sid Hickox ; interpreti: Errol Flynn, Ann Sheridan. Walter Huston … [et al.]. - 1943.

Durante la guerra un aereo tedesco da ricognizione, passando sopra una piccola città norvegese occupata, nota che sulla palazzina del comando tedesco sventola la bandiera norvegese. Segnalata la cosa al comando di zona, questo manda sul posto un plotone, che giungendo nella città, non vi trova traccia di vita. Tutti, militari tedeschi ed abitanti, sono morti: i corpi sono disseminati per le strade e nelle case. La cittadina, per quanto apparentemente sottomessa, ha sempre opposto all'invasore una subdola resistenza. La produzione industriale langue, la pesca non rende, ogni tanto viene ucciso misteriosamente un soldato. Il comandante, giovane ufficiale, rigido, implacabile, stringe i freni. Si giunge così alla crisi inevitabile: un soldato tedesco, che ha tentato di usar violenza alla fidanzata del capo dei partigiani, viene ucciso. Il comandante fa prendere degli ostaggi e ne ordina la fucilazione. Poco prima dell'esecuzione, scoppia la rivolta, capeggiata dallo stesso pastore. Si allontanano le donne e i fanciulli: gli uomini si lanciano sui soldati, che muoiono combattendo, ognuno al suo posto. Rimasto solo, il comandante si uccide.

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67 giorni, la repubblica di Uzicka / regia di Zivorad 'Zika' Mitrovic ; fotografia: Predrag Popovic ; musica di Zoran Hristic ; interpreti: Boris Buzancic, Bozidarka Frajt, Marko Todorovic … [et al.]. - 1974.

Ambientato in Serbia nel 1941. Dopo che i Panzer tedeschi hanno costretto l'Armata Reale yugoslava alla resa, si organizza una strenua resistenza contro l'invasore. I partigiani, legati al Partito comunista, tentano di cacciare gli occupanti da quella che sarà poi definita "la Repubblica di Uzicka".

 

Tiro al piccione / diretto da Giuliano Montaldo ; interpreti: Jacques Charrier, Eleonora Rossi Drago … [et al.]. - 1961.

Il giovane Marco, dopo l'8 settembre 1943, si arruola nell'esercito della Repubblica Sociale Italiana. Dopo aver compiuto un gesto eroico, rimane ferito ed in ospedale conosce Anna, un'infermiera che lo cura amorevolmente e che si innamora di lui. Tuttavia Marco scopre che Anna è legata anche ad un vecchio industriale da cui è mantenuta in una lussuosa villa. Scopre anche che per evitare di farlo tornare in combattimento, Anna si è concessa al capitano Mattei, con il quale fugge insieme all'industriale in uno squallido triangolo di opportunismo prima della sconfitta di Mussolini, lui li sorprende nell’atto della fuga e, sdegnato, l’abbandona. Nonostante abbia sentito alla radio della cattura e fucilazione di Mussolini, il tenente Nardi tenta ugualmente di raggiungere attraverso le montagne la Valtellina. Sorpresi dai partigiani, i repubblichini fuggono e si arrendono. Anche Marco, ormai frastornato dagli avvenimenti e chiamato a gran voce dai commilitoni, decide di consegnarsi al nemico dopo il suicidio del tenente Nardi il quale, immediatamente prima, gli aveva ordinato di raggiungerli.

 

La buca / regia di Valerio Montemurro ; soggetto e sceneggiatura di Ivano Artioli ; fotografia di Stefano De Pieri ; interpreti: Enrico Caravita, Carlo Garavini, Luca Marconi … [et al.]. - 2019.

A raccontare una delle tante storie della Bassa Romagna in tempo di guerra è il film «La buca», di Valerio Montemurro, tratto da un racconto di Ivano Artioli, presidente dell’Anpi di Ravenna, ispiratosi a un racconto del partigiano Mario Cassani. Il film – sostenutoi dal Comune di Alfonsine, dal Museo della Battaglia del Senio e dall’Anpi nazionale vuole raccontare delle dinamiche sociali e profondamente umane vissute durante la seconda guerra mondiale ad Alfonsine.

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Sbandato! / regia di Antero Morroni ; interpreti: Annalanda, Anna Di Lorenzo, Ubaldo Gramm … [et al.]. - 1955.

Dopo l'8 settembre 1943, un soldato, Francesco, gettata l'uniforme, trova ospitalità presso una famiglia di contadini, della quale fanno parte due ragazze, Marisa e Anna. La famiglia è animata da patriottici sentimenti di resistenza ed è in relazione coi partigiani. Il capo di questi, Vincenzo, benché fidanzato a Marisa, amoreggia con Adriana, una maestrina che collabora, in qualità d'interprete, coi tedeschi. Uno dei fratelli di Marisa schiaffeggia un giorno Adriana, che giura di vendicarsi. Quando i partigiani fanno saltare una camionetta tedesca, i fratelli di Marisa stanno per essere arrestati su denuncia di Adriana, ma Francesco, del tutto estraneo all'attentato, per salvare i suoi ospiti, dichiara di esserne stato l'autore. Francesco aveva attraversato un'acuta crisi di depressione, dalla quale l'aveva tratto con la sua affettuosa sollecitudine Anna, di lui innamorata. Ella invoca ora l'intervento dei partigiani per strappare Francesco dalle mani dei tedeschi; ma i partigiani giungono troppo tardi, quando il giovane è già caduto sotto il piombo nazista.

 

O

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Corbari / un film di Valentino Orsini ; sceneggiatura Valentino Orsini, Renato Niccolai ; musiche Benedetto Ghiglia ; fotografia: Sebastiano Celeste, Giuseppe Pinori ; interpreti: Giuliano Gemma, Frank Wolff, Tina Aumont … [et al.]. - 1970.

Silvio Corbari, dopo avere tentato inutilmente di salvare un prigioniero in fuga, uccide un suo amico fascista, autore dell'omicidio, e se ne assume pubblicamente la responsabilità affiggendo un manifesto nella piazza del paese. Da quel momento si dà alla macchia con l'intenzione di iniziare una sua guerra personale contro gli occupanti. Le azioni e gli agguati ai danni di fascisti e tedeschi e la liberazione di prigionieri, con il conseguente allargamento della formazione, si susseguono con successo, tanto da attirare l'attenzione delle maggiori autorità del luogo. Nel frattempo Ines, infermiera e figlia del direttore dell'ospedale e quindi in possesso del permesso di circolazione rilasciato dal comando tedesco, raggiunge i partigiani chiedendo di unirsi alla formazione e, dopo un'iniziale diffidenza ed ostilità da parte degli uomini del gruppo, entrerà a farne parte, intrecciando una relazione con Corbari. La formazione con un colpo di mano conquista la cittadina di Tregnano dove viene creata una zona libera. Scampato a una trappola Corbari riesce a decimare e mettere in fuga i fascisti incaricati di ucciderlo restando ferito ad un occhio nella sparatoria ma, prima del suo ritorno, un altro reparto riconquista Tregnano dove la popolazione subisce una feroce rappresaglia. Corbari e Ines organizzano ed attuano una serie di azioni allo scopo di punire i responsabili dell'eccidio nel modo più visibile possibile come l'attentato in cui resta ucciso il comandante del reparto fascista, compiuto durante il funerale della precedente vittima, ma il cerchio intorno a loro si stringe ed anche Ines viene identificata. Circondato ed impossibilitato a fuggire il gruppo tenta di opporre una resistenza ma il preponderante numero dei nemici la rende inutile; Ines viene ferita e, per indurre il suo uomo a tentare di allontanarsi, conscia del fatto che egli non l'abbandonerà, si suicida sparandosi in bocca ma la sorte dei partigiani è comunque segnata e, una volta catturati, saranno impiccati e lasciati appesi alle colonne della piazza del paese per fungere da monito ai ribelli.

 

Uomini e no / regia di Valentino Orsini ; dal romanzo omonimo di Elio Vittorini ; sceneggiatura Valetino Orsini, Falieri Rosati, Gaetano De Negri ; fotografia Franco Di Giacomo ; musica Ennio Morricone ; interpreti Flavio Bucci, Renato Scarpa, Monica Guerritore … [et al.]. - 1980.

Il film è ambientato a Milano nel 1944, durante l'occupazione nazifascista. Un comandante gappista che ha assunto il nome di battaglia di «Enne 2» incontra casualmente su un tram Berta, una donna a cui è stato legato in passato e con la quale ha interrotto i rapporti tre anni prima, dopo essere stato condannato al carcere. Per sfuggire a una retata, Enne 2, seguito da Berta, si rifugia nell'alloggio di Selva, un'anziana partigiana. Rimasti soli, Berta informa Enne 2 di essere sposata da un anno. Più tardi Enne 2 partecipa a una riunione ristretta di partigiani. Si viene informati che, per rappresaglia dell'uccisione di tre repubblichini, quella sera stessa si sarebbe riunito il tribunale speciale che avrebbe sancito la condanna a morte di trenta antifascisti. Enne 2 propone di assalire il tribunale prima che sia emessa la sentenza e uccidere «Cane nero», il capo dei fascisti; la proposta viene accettata. L'assalto alla sede del tribunale viene eseguita: si hanno perdite nelle file dei partigiani e dei repubblichini; ma Cane nero riesce a salvarsi. Più tardi Enne 2 guida una nuova azione contro Cane nero e i suoi uomini; ma il capo fascista se la cava ancora una volta e riconosce Enne 2 fra gli assalitori. Sui giornali appare una foto di Enne 2, con l'indicazione di una taglia per chi ne favorisca la cattura. I partigiani organizzano perciò il trasferimento di Enne 2. Nel frattempo, un lattaio ha riconosciuto Enne 2 e ne parla ai suoi clienti. Un giovane vicino di casa di Enne 2 si reca dal partigiano per metterlo in guardia sui rischi nei quali può incorrere per la leggerezza del lattaio. Poco dopo lo stesso vicino si accorge che i repubblichini, guidati da Cane nero, stanno circondando il palazzo. Enne 2 rifiuta di mettersi in salvo e decide di compiere un attentato suicida contro Cane nero; Berta giunge nei pressi dell'abitazione di Enne 2 in tempo per assistere alla morte dell'amato.

 

P

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Legge di guerra / regia e soggetto di Bruno Paolinelli ; fotografia: Aldo Scavarda ; interpreti: Mel Ferrer, Peter van Eyck, Magali Noel … [et al.]. - 1961.

L'azione si svolge in Italia, nel 1943. Dopo l'attentato ad un treno militare germanico, che è costato la vita a tre soldati, il comando tedesco ordina che, per rappresaglia, vengano fucilati trenta ostaggi, presi a caso nel più vicino villaggio, se il colpevole dell'attentato non si consegnerà spontaneamente entro un'ora e mezzo. Il maestro del villaggio, autore del sabotaggio, è preda di contrastanti sentimenti. Si ribella all'idea che trenta innocenti paghino con la vita l'azione da lui compiuta, ma il comandante della formazione partigiana di cui fa parte gli ha ordinato di non costituirsi poiché il sabotaggio rientra nelle normali azioni di guerra e la responsabilità del massacro ricadrebbe interamente sui Tedeschi. Per l'arrivo di rinforzi divenuto impossibile un colpo di mano partigiano per tentare di liberare i prigionieri, coloro che hanno una persona cara fra i condannati decidono di trovare per loro conto il responsabile e consegnarlo al plotone di esecuzione. I sospetti si concentrano sull'orologiaio del paese, un uomo inviso a tutti e ben noto per il suo carattere violento. L'uomo viene arrestato e consegnato ai Tedeschi, i quali rilasciano gli ostaggi. Il nuovo aspetto del dramma induce il maestro a risolvere in modo eroico il dilemma della sua coscienza. Egli non può permettere che un innocente venga ucciso al suo posto solo perché la gente lo ha scelto come capro espiatorio: l'azione di guerra si trasformerebbe così in un assassinio. Si presenta quindi ai Tedeschi i quali lo fucilano davanti alla chiesa, dopo aver liberato l'orologiaio.

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Ultimatum alla vita / regia di Renato Polselli ; sceneggiatura: Renato Polselli, Giuseppe Pellegrini, Pino Patitucci … [et al.] ; fotografia: Ugo Brunelli ; musiche: Franco Langella ; interpreti: Franca Bettoja, Fabrizio Capucci, Andrea Checchi … [et al.] - 1962.

I tedeschi fanno prigioniere cinque ragazze italiane e le tengono rinchiuse in una villa di campagna da essi occupata, perché vogliono sapere da esse dove sono i partigiani della zona, Prendono anche, come ostaggio, una bimba, che è la sorella di una delle cinque donne. La bimba viene uccisa perché, correndo nella notte, viene scambiata per un nemico: ma da questa uccisione nasce un moto di ribellione nelle prigioniere, che riescono ad impossessarsi di alcuni mitra: nella sparatoria che ne segue, una riesce a fuggire e ad avvisare i partigiani capitanati dal padre della bimba uccisa, mentre la sorella della bambina riesce a salire sul punto più alto della villa portando con sé, come ostaggio, il figlio del capitano tedesco. I tedeschi danno un ultimatum alla ragazza, la quale finisce per ricambiare l'amore che le porta il giovane figlio del capitano; prima che scada l'ultimatum, giungono i partigiani e a causa della nutritissima sparatoria che ne segue, tutti muoiono tranne il superstite narratore della vicenda.

 

I sette fratelli Cervi / regia di Gianni Puccini ; soggetto e sceneggiatura: Bruno Baratti, Gianni Puccini, con la collaborazione di Cesare Zavattini ; fotografia: Mario Montuori : musica: Carlo Rustichelli ; interpreti: Gian Maria Volonté, Lisa Gastoni, Carla Gravina … [et al.]. - 1968.

Emilia-Romagna, 1943, durante la seconda guerra mondiale i sette fratelli Cervi, Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio, contadini di Campegine, in provincia di Reggio Emili, di estrazione cattolica e fortemente antifascisti, formarono, insieme al padre Alcide, la cosiddetta "Banda Cervi", che compì azioni di guerriglia contro i fascisti e contro i tedeschi. Catturati dopo che il loro casale fu circondato da numerose forze nemiche furono imprigionati a Reggio Emilia e, il mattino del 28 dicembre 1943, tutti fucilati al poligono di tiro della città dai fascisti per rappresaglia, insieme ad un compagno di prigionia.

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Q

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Se sei vivo spara / regia: Giulio Questi ; soggetto e sceneggiatura: Franco Arcalli, Maria Del Carmine, Martinez Roman ... [et al.] ; direttore della fotografia: Franco Delli Colli ; musica: Ivan Vandor ; interpreti: Tomas Milian, Marilù Tolo, Paco Sanz ... [et al.]. - 1967.

È considerato uno dei più violenti e stranianti spaghetti-western prodotti in Italia. Il film è una sorta di esperimento, ed è pieno di immagini violente e scioccanti che, a detta del regista, rappresentano un rimando alle reali violenze vissute nella Resistenza; un racconto traslato nel grande gioco western dell’esperienza della guerra partigiana in montagna, combattuta nel Valtellinese, a diciotto anni.

 

R

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Dieci italiani per un tedesco (Via Rasella) / regia di Filippo Walter Ratti ; sceneggiatura Luigi Angelo, Filippo Walter Ratti, Vincenzo Petti ; soggetto Vincenzo Petti, Luigi Angelo ; fotografia Aldo Greci ; musiche Armando Trovajoli ; interpreti: Gino Cervi, Andrea Checchi, Sergio Fantoni... (et al.). - 1962.

Il film inizia con il primo piano degli stivali dei soldati a passo di marcia. Una compagnia di soldati tedeschi marcia attraverso via Rasella a Roma. Sul ciglio della strada, un partigiano fa esplodere una bomba nascosta in un carrello. Il terreno è pieno di cadaveri dopo l'esplosione. La stessa notte, Ferroni, un operaio che aveva raccolto due chili di patate con un amico, viene arrestato a casa davanti a sua moglie e figlio da una pattuglia tedesca per non aver rispettato il coprifuoco. Dal momento che suo figlio vuole aiutarlo, anche lui viene arrestato. Per ordine del Führer, il numero di italiani da uccidere è fissato a 320 uomini: dieci italiani per un tedesco. Kappler ordina al capo della polizia Caruso di compilare per lui una lista con i nomi dei detenuti selezionati per la rappresaglia. L'Obersturmführer Weiss simpatizza segretamente con il professor Marcello Rossi, uno degli uomini arrestati durante la retata, di cui ha letto in segreto il libro sulla responsabilità dei singoli soldati in guerra in francese. Ma Rossi lo respinge con freddezza. Ferroni e suo figlio vengono portati nel carcere romano di Regina Coeli. Vengono portati nella cella di Sergio, che vi passa la sua ultima notte: il giorno dopo sarebbe stato rilasciato e poi avrebbe voluto sposare la propria fidanzata Mariella. Nel frattempo, i soldati trasportano i primi prigionieri condannati, selezionati tra tutti gli ergastolani e gli ebrei. Alfonso di San Severino viene a sapere che suo figlio, con il quale non ha rapporti stretti, è stato catturato dai tedeschi come partigiano ed è anche nella lista degli italiani da uccidere. Cerca di salvare il figlio attraverso le sue conoscenze nei circoli più alti, ma riesce a farlo parlare solo per dieci minuti in prigione. Lì si riconcilia con suo figlio. Sergio è stato riportato in cella all'ultimo momento prima del suo rilascio. Mariella cerca in tutti i modi di salvarlo, ma invano. Sono sempre più numerosi i detenuti selezionati. Anche Ferroni, suo figlio e Sergio devono uscire dalla loro cella. I detenuti vengono portati in camion in una zona deserta fuori Roma. Qui, nelle grotte ardeatine, la storia si conclude con il massacro dei condannati.

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La strada più lunga / regia: Nelo Risi ; tratto dal racconto “Il voltagabbana” di Davide Lajolo ; riduzione televisiva: Fabio Carpi e Nelo Risi; musiche: Daniele Paris; interpreti: Gian Maria Volontè, Graziella Galvani, Augusto Mastrantoni … [et al.]. - 1965.

Trasmesso dalla Rai nella serie “Racconti italiani della Resistenza” a cura di Raffaele La Capria, il film racconta la storia di Michele, soldato che ha combattuto in Etiopia, Spagna, Albania, Grecia. Dopo l´8 settembre ritorna a casa: è sempre stato fascista, ha creduto nelle cause per cui ha lottato, ma ora è stanco. La guerra tuttavia non è finita, anzi si è inasprita. I suoi camerati lo vogliono ancora con loro, ma questa Repubblica Sociale, un tempo vagheggiata, che ora giunge imposta dalle armi delle SS non lo convince. Michele rifiuta di tornare con i fascisti, ma la situazione non permette di restare neutrali. È giunto il momento delle scelte. Michele prende contatto con i partigiani, riesce a superarne la diffidenza. Alla fine ne abbraccia gli ideali e si unisce a loro sulle montagne.

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Era notte a Roma / regia di Roberto Rossellini ; sceneggiatura di Sergio Amidei, Diego Fabbri, Brunello Rondi ... [et al.] ; soggetto di Sergio Amidei ; fotografia di Carlo Carlini ; montaggio di Roberto Cinquini ; musica di Renzo Rossellini ; interpreti: Leo Genn, Giovanna Ralli, Sergei Bondarchuk ... [et al.]. - 1960.

Il film è ambientato a Roma durante l'occupazione tedesca. Tre prigionieri di guerra, uno statunitense, un inglese e un russo, fuggiti da un campo di prigionia dopo l'8 settembre 1943, sono ospitati da Esperia, una giovane popolana che abita nel popoloso rione Ponte. Costei dapprima avrebbe voluto sbarazzarsi di loro per paura delle rappresaglie naziste; in seguito li aiuta con maggiore consapevolezza anche grazie all'intervento del fidanzato Renato, un antifascista militante. I tre soldati alleati sono nascosti in un vano dell'abitazione di Esperia, a cui si accede per una porta segreta. Alcuni abitanti del quartiere (il dottor Costanzi, che cura l'americano, ferito a una gamba; il portiere dello stabile) sono a conoscenza della presenza dei fuggiaschi. Un'imprudenza del sergente russo (esce dal nascondiglio per inseguire un tacchino) mette in pericolo la sicurezza del nascondiglio. La vigilia di Natale 1943 si attende l'arrivo di due partigiani appartenenti al gruppo di Renato incaricati di portar via i tre militari in una località più sicura. Il dottor Costanzi viene a sapere che i due partigiani sono stati uccisi dai tedeschi; il russo decide di rimanere in clandestinità con i partigiani per aiutarli nella costruzione di ordigni esplosivi. Giungono i tedeschi per arrestarli, dopo una denuncia di Tarcisio, una spia dei nazisti. Il soldato russo viene ucciso mentre gli altri due riescono a fuggire e a rifugiarsi dapprima in casa del principe Antoniani e poi, grazie all'aiuto del barone von Kleist, colonnello nazista ma cattolico e amico del principe, in un convento cattolico. Dopo che i fascisti giungono anche in convento, su segnalazione di Tarcisio, il maggiore Pemberton riesce a sfuggire nuovamente alla retata; nel corso della fuga ritorna in casa di Esperia dove apprende che Renato è stato fucilato dai nazisti. Nel frattempo giunge Tarcisio, che ha una passione non ricambiata per Esperia, per convincerla a fuggire con lui a Venezia. Il maggiore inglese, che ha visto Tarcisio all'opera come spia dei nazisti, lo uccide. Esperia confessa in lacrime al maggiore che lei aveva tradito lui e Peter per salvare Renato. Le truppe alleate giungono a Roma salutate con gioia dalla popolazione.

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Il general Della Rovere / regia di Roberto Rossellini ; soggetto e sceneggiatura Sergio Amidei ... [et al.] ; tratto dal racconto di Indro Montanelli Il generale Della Rovere ; fotografia Carlo Carlini ; scenografia e costumi Piero Zuffi ; montaggio Cesare Cavagna ; musica Renzo Rossellini ; interpreti: Vittorio De Sica, Hannes Messemer, Giovanna Ralli … [et al.]. - 1959.

Emanuele Bardone è un truffatore che si fa chiamare Colonnello Grimaldi, ed è amante del gioco e delle donne. Con la complicità di un sottufficiale tedesco, estorce denaro ai familiari dei detenuti politici, millantando conoscenze influenti presso le autorità tedesche e promettendo, in cambio dei soldi, l'interessamento delle autorità per una favorevole soluzione dei loro casi. Un giorno però il suo gioco viene scoperto. Una donna, a cui Bardone aveva chiesto denaro per intercedere a favore del marito, viene a conoscenza che il marito è già stato fucilato e lo denuncia alle autorità. Bardone, una volta arrestato, per alleggerire la sua grave posizione accetta di collaborare con il colonnello Müller, da lui conosciuto casualmente qualche giorno prima, il quale, riscontrata la sua abilità nell'ingannare le persone, gli propone di assumere l'identità del generale Giovanni Braccioforte della Rovere, un importante ufficiale badogliano, ucciso per errore dai soldati tedeschi. Egli sarà internato a Milano, nel braccio politico del carcere di San Vittore, con l'incarico di assumere informazioni e di scoprire la vera identità di "Fabrizio", il capo della Resistenza a cui la Gestapo non è ancora riuscita a dare un nome. La realtà carceraria, e della stessa Resistenza, con cui il truffatore viene a contatto, lo porta lentamente a riconsiderare i valori della dignità, del coraggio e del patriottismo. Una notte infine, dopo la cattura di alcuni partigiani, il falso generale viene mandato a passare la notte nella stanza dove si trovano una ventina di uomini in attesa di esser fucilati per rappresaglia, e i nazisti sanno con certezza che tra loro c'è anche "Fabrizio". Questi si presenta infatti a colui che crede il generale Della Rovere: ora Bardone dispone dell'informazione che gli garantirebbe, secondo le promesse del colonnello Müller, la libertà, oltre a un premio in denaro e a un salvacondotto per la Svizzera. Ma, quando Müller gli chiede di rivelargli il suo nome, egli rinuncia a ciò per cui ha sempre lavorato, preferendo condividere la sorte degli uomini che stanno andando a morire piuttosto che tradire colui che, a rischio della vita, combatte nobilmente per la libertà di tutti. Riscattando in questo modo una vita fatta di umana miseria, Bardone si presenta con dignità al plotone d'esecuzione e muore insieme con altri dieci uomini. Solo in quel momento il colonnello Müller riconosce di avere sbagliato nel giudicarlo.

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Paisà / un film in sei episodi di Roberto Rossellini ; soggetto di S. Amidei ; sceneggiatura e dialoghi di Sergio Amidei, Federico Fellini e Roberto Rossellini ; musica di Renzo Rossellini ; interpreti: Carmela Sazio, Dots M. Johnson, Alfonsino, Maria Michi … [et al]. - 1946.

Attraverso sei episodi distinti ed indipendenti uno dall'altro, il film rievoca l'avanzata delle truppe alleate in Italia. Si inizia con un episodio dello sbarco in Sicilia, dove una ragazza e un soldato americano vedono troncare sul nascere la loro storia d'amore. Segue una scena a Napoli, protagonisti un soldato afroamericano e un bambino, che deruba il militare. Il soldato, inseguendo il bambino, scopre la vita misera che conduce con la famiglia e decide di non denunciarlo. Il terzo episodio si svolge a Roma, dove un soldato si incontra con una prostituta, raccontandole di una ragazza che aveva conosciuto tempo prima. L'uomo non sa che quella giovane di cui serba il ricordo è proprio lei. Il quarto rievoca le drammatiche giornate della liberazione di Firenze, dove una donna cerca un suo amico pittore, ora capo partigiano. Il quinto si svolge in Romagna nella riposante quiete di un piccolo convento sulla linea gotica sconvolto dagli eventi. L'ultimo, ambientato nel Delta del Po esalta la coraggiosa opera di partigiani italiani nelle paludi della Valle padana.

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Roma città aperta / un film di Roberto Rossellini ; sceneggiatura di Sergio Amidei, Roberto Rossellini e Federico Fellini ; musica di Renzo Rossellini ; interpreti: Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Marcello Pagliero ... [et al.]. - 1945.

Gli Alleati sono sbarcati in Italia e avanzano verso nord, ma ancora non sono giunti nella capitale, dove la resistenza è già attiva. Giorgio Manfredi, militante comunista e uomo di spicco della Resistenza, sfugge a una retata della polizia e si rifugia presso Francesco, un tipografo antifascista, il quale il giorno seguente dovrebbe sposare Pina, una vedova madre d'un bambino. La sorella di Pina, Lauretta, fa l'artista in un locale insieme a un'altra giovane, Marina, legata sentimentalmente a Manfredi, che però vuole troncare la relazione. Don Pietro, il parroco locale, non nega mai aiuto ai perseguitati politici e fa da portavoce dei partigiani; egli è benvoluto e rispettato da tutti, compreso Manfredi e la sua banda di piccoli sabotatori, e riesce a passare facilmente attraverso i controlli dei soldati tedeschi e delle SS senza destare sospetti. Manfredi sfugge a un'altra retata tedesca, mentre Francesco viene invece arrestato. Nel momento in cui viene caricato sul camion che lo porta via, Pina grida tutta la sua protesta cercando di raggiungerlo, ma cade sotto il fuoco dei mitra davanti a don Pietro e al figlioletto. Più tardi Francesco riesce a scappare e si nasconde, con Manfredi, nell'abitazione di Marina. Scoppiano i dissapori e cresce il risentimento della ragazza per Manfredi, tanto che Marina, per ottenere una dose di droga, tradisce l'uomo denunciandolo a Ingrid, agente della Gestapo al servizio del comandante Bergmann. Manfredi viene così arrestato durante un incontro con don Pietro. Manfredi muore dopo aver subito numerose torture mentre don Pietro viene fucilato. Marina e Lauretta cadono sempre più nell'abiezione morale, mentre Francesco, Marcello e i suoi ragazzi continueranno la lotta.

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La memoria degli ultimi / regia: Samuele Rossi ; fotografia. Maria Rosaria Furio ; musiche. Giuseppe Cassaro ; prodotto da Giuseppe Cassaro, Leonardo Poggiali, Samuele Rossi. - 2013.

il documentario di Samuele Rossi ripercorre gli anni della Resistenza attraverso le parole di un gruppo di partigiani nati fra il 1920 e il 1927, dunque fra gli ultimi della loro generazione ad essere ancora in grado (con grande lucidità) di raccontare la loro esperienza. Il racconto assume un senso più ampio e più alto quando si addentra nei significati più profondi della lotta partigiana e identifica la Resistenza come l'esperienza formativa di una generazione e una nazione: l'acquisizione di una consapevolezza dei propri diritti e della necessità di difenderli anche con la vita, "l'emancipazione della nostra gente", l'abbattimento delle barriere socioculturali secondo quel principio di uguaglianza che ha gettato i semi della democrazia a venire, la tutela dell'onore, proprio e del proprio Paese, la riappropriazione di quella verità storica che i revisionismi hanno cercato (e cercano ancora) di cancellare. La narrazione è divisa in capitoli: Prima della guerra, La guerra, Gli anni della Resistenza, La Liberazione. Il salto epocale, compiuto grazie anche ai filmati di repertorio inframezzati alle interviste, è quello dal "momento sentimentale e spirituale", quindi individuale, del movimento partigiano al momento in cui si è deciso collettivamente "che il popolo dovesse essere giudice di se stesso". Rossi è molto efficace nel cogliere le reazioni di questi vecchi, bellissimi proprio nella loro capacità di sfidare il tempo mantenendo "la schiena dritta", e li racconta anche attraverso particolari della loro fisionomia vissuta: le dita rattrappite (o mancanti), lo sguardo limpido e diretto, l'incedere dignitoso. Questo gruppetto di reduci ha capito presto da che parte stare, e da quel momento non avrebbe potuto "fare niente di diverso", o "non esserci". Non si sentono eroi ma cittadini che hanno fatto il proprio dovere, sanno che la Resistenza ha commesso anche i suoi sbagli, ma ne rivendicano il valore etico e storico.

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La Rosa bianca : Sophie Scholl / un film di Marc Rothemund ; sceneggiatura di Fred Breinersdorfer ; musica di Johnny Klimek, Reinhild Heil ; interpreti: Julia Jentsch, Alexander Held, Fabian Hinrichs … [et al.]. - 2005.

Monaco, 1943. Mentre la guerra di Hitler devasta l'Europa, un gruppo di coraggiosi giovani universitari decide di ribellarsi al nazismo e alla sua disumana macchina da guerra. Nasce così la "Rosa Bianca", un movimento di resistenza al Terzo Reich. Sophie Scholl è l'unica donna che si unisce al gruppo; una ragazza come tante, che il tempo matura in una combattente audace ed impegnata. Il 18 febbraio 1943, Sophie ed il fratello Hans vengono scoperti ed arrestati mentre distribuiscono volantini all'università. Nei giorni a seguire l'interrogatorio di Sophie da parte di Mohr, ufficiale della Gestapo, si trasforma in uno strenuo duello psicologico.

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S

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La guerra continua / regia: Leopoldo Savona ; soggetto: Lino Del Fra ; sceneggiatura: Ugo Pirro ; dialoghi: Gino De Sanctis ; fotografia: Claudio Racca ; musica: Armando Trovajoli ; interpreti: Jack Palance, Giovanna Ralli, Folco Lulli … [et al.]. - 1962.

Dopo l'8 settembre 1943, cinque soldati italiani fuggono da un carcere militare e salgono su un treno diretto verso il sud. Alcune donne fermano il treno e si uniscono ai cinque evasi. Tra queste c'è Italia, una ragazza semplice e di facili costumi che simpatizza subito con Alberto, un ex tenente. Durante una sosta del treno tre soldati tedeschi vengono uccisi. La reazione nazista non tarda a farsi sentire. Il treno viene bloccato, ma i cinque uomini e Italia riescono a mettersi in salvo. Mentre si riposano, spossati dopo una lunga corsa, scoprono un paracadutista americano rimasto solo dopo che i suoi compagni sono morti su un campo minato. L'americano deve far saltare un ponte: Alberto e uno dei cinque lo aiutano, ma il tentativo non riesce. I tedeschi, per rappresaglia, impiccano alcuni ostaggi del paese vicino e stanno per uccidere altri civili. L'americano, coadiuvato dagli italiani, attacca la postazione tedesca e libera gli ostaggi. L'azione è riuscita, ma Alberto ed altri suoi compagni cadono eroicamente durante il combattimento.

 

Giorni di gloria / regia di Mario Serandrei, Luchino Visconti, Marcello Pagliero, Giuseppe De Santis ; soggetto: Mario Serandrei ; fotografia: Giovanni Pucci, Massimo Terzano ; musiche Costantino Ferri ; montaggio: Carlo Alberto Chiesa, Mario Serandrei. - 1945.

Il film mostra gli avvenimenti che portarono alla liberazione di Roma tra i quali vi sono la strage delle Fosse Ardeatine, il Processo a Koch e a Caruso e la fucilazione di questi ultimi. I tre registi, militanti del Partito Comunista Italiano, si proponevano con questo film un'opera di risarcimento morale degli italiani perché le loro coscienze erano state lacerate, così come chiarisce la scritta alla fine del documentario: «A tutti coloro che in Italia hanno sofferto e combattuto l'oppressione nazifascista è dedicato questo film di lotta partigiana e di rinascita nazionale».

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Salvo d'Acquisto / regia di Alberto Sironi ; soggetto di Pietro Calderoni, Gualtiero Rosella e Laura Bruni ; sceneggiatura di Pietro Calderoni e Gualtiero Rosella ; musiche composte, orchestrate e dirette da Carlo Crivelli ; interpreti: Giuseppe Fiorello, Luigi Maria Barruano, Bianca Maria D'Amato ... [et al.]. - 2003.

Rai Fiction porta sul piccolo schermo una grande storia italiana, quella del sacrificio del ventitreenne Salvo D'Acquisto, che offrì la sua vita in cambio del rilascio di ventidue persone rastrellate a Torre in Pietra, un paesino non distante da Roma, dove era stato assegnato in qualità di vicebrigadiere dei Carabinieri.

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La rugiada di San Giovanni / regia di Christian Spaggiari ; sceneggiatura: Samanta Melioli, Christian Spaggiari ; musica: Beppe Carletti ; interpreti: Valerio Angelucci, Nicole Ferrari, Auro Franzoni … [et al.]. - 2016.

La Bettola è una piccola frazione composta da una locanda, un'abitazione e un ponte sotto cui scorrono tranquille le acque del torrente Crostolo. La notte del 22 giugno 1944 un gruppo di partigiani scende dal bosco e si dirige verso il ponte: l'ordine che hanno ricevuto è quello di farlo saltare, ma qualcosa va storto e la missione non riesce. Il mattino successivo la vita degli abitanti della zona riprende normalmente, nonostante la paura per quello che è successo la notte precedente. Tra di loro vi sono i Predieri, una famiglia di sfollati, e Rosa, una donna il cui marito è disperso in guerra. Essi vivono all'interno della locanda, insieme a molte altre persone. Nella casa di fronte, invece, vivono la famiglia Prati e la famiglia Spadacini. Tutto sembra andare bene, o almeno così tutti credono. La sera stessa, infatti, i partigiani tornano a La Bettola per cercare di portare a termine la loro azione, ma questa volta scoppia uno scontro a fuoco con una pattuglia di soldati tedeschi. Poche ore dopo un gruppo di nazisti partiti da Casina, arriva presso la piccola frazione e ciò che seguirà sarà un eccidio efferato, in cui perderanno barbaramente la vita 32 civili. Il 24 giugno 1944 il sole sorge su ciò che resta della locanda e della casa delle famiglie Prati e Spadacini, mostrando a coloro che sono arrivati a La Bettola in cerca di superstiti quanto crudele e insensata possa essere la guerra.

 

Dalla nube alla resistenza / regia: Jean-Marie Straub e Danièle Huillet ; sceneggiatura: Danièle Huillet, Jean-Marie Straub ; fotografia: Saverio Diamanti, Giovanni Canfarelli ; musiche: Gustav Leonhardt ; interpreti: Olimpia Carlisi, Guido Lombardi, Gino Felici … [et al.]. - 1980.

Il film è diviso in due parti: nella prima (mitologia: la nube) gli Dei, in tre statici episodi, discutono sulle colpe e la complicità con i padroni e il potere; nella seconda (anni '50), Nuto e Bastardo, abitanti delle Langhe, ricordano e discutono gli aspetti positivi e negativi della Resistenza.

 

T

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Una sporca guerra / regia di Dino Tavella ; sceneggiatura: Dino Tavella ; fotografia: Ugo Brunelli ; musiche: Marcello Gigante ; interpreti: Enzo Doria, Antonio Menna, Lucia Guzzardi … [et al.]. - 1965.

Dalla Croazia, nel 1943, solo quattro alpini di una compagnia decimata dagli scontri con i partigiani slavi riescono a ripiegare in Italia. Uno dei quattro, Paolo, ferito ad una gamba, viene, insieme ai compagni, ospitato dal dottor Marini che per salvargli la vita, gli deve amputare l'arto. Il giovane, amareggiato per la mutilazione a causa della quale vede interrotta la sua carriera di calciatore, sfoga il proprio odio arruolandosi tra le brigate nere, alla guida delle quali compie diverse azioni malvagie catturando persino il suo benefattore, sua sorella Anna ed i tre ex commilitoni. Uno di questi, Dante, riuscito a sfuggire alla cattura, si trova in seguito faccia a faccia con Paolo che è determinato a ucciderlo. Questi, rimasto senza munizioni, durante la lotta con Mario cade in un pantano e muore trafiggendosi con il suo stesso pugnale.

 

La notte di San Lorenzo / regia di Paolo e Vittorio Taviani ; soggetto e sceneggiatura di Paolo e Vittorio Taviani, Giuliani G. De Negri, con la collaborazione di Tonino Guerra ; scenografie di Gianni Sbarra ; costumi di Lina Nerli Taviani ; fotografia di Franco Di Giacomo ; montaggio di Roberto Perpignani ; musiche di Nicola Piovani ; interpreti : Omero Antonutti, Margarita Lozano, Claudio Bigagli … [et al.]. - 1982.

È l'estate del 1944, il paese di San Martino è nel mezzo della guerra di Resistenza. I nazisti all'approssimarsi delle truppe Alleate ordinano a tutta la popolazione di riunirsi nel duomo. Un gruppo di uomini, donne e bambini, guidato dal fattore Galvano, temendo una possibile trappola, decide di fuggire e abbandona il paese col favore della notte, per andare incontro agli americani che arrivano da sud. Poco dopo nella chiesa ha effettivamente luogo una strage a causa di una granata sparata accidentalmente dal 337º Battaglione d'artiglieria campale statunitense. Mentre i fuggitivi si trovano in un campo a raccogliere il grano con un gruppo di contadini legati alla resistenza vengono attaccati da un gruppo di fascisti, tra cui Marmugi, con il figlio quindicenne e il Giglioli. Dopo uno scontro sanguinoso i fascisti sopravvissuti mostrano la loro codardia uccidendo a sangue freddo alcuni sopravvissuti di San Martino e venendo poi a loro volta uccisi dagli altri del gruppo. Gli scampati allo scontro riparano in un cascinale dove trascorrono la notte e Galvano corona il suo sogno d'amore con la cugina Concetta. All'alba giunge la notizia dell'arrivo degli Alleati. È la Liberazione, i sopravvissuti fanno insieme ritorno a San Martino, tranne Galvano che resta a riflettere sotto la pioggia nell'aia del cascinale che li ha ospitati per la notte.

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Una questione privata / regia di Paolo e Vittorio Taviani ; fotografia: Simone Zampagni ; musiche: Giuliano Taviani, Carmelo Travia ; interpreti: Luca Marinelli, Lorenzo Richelmy, Valentina Bellè … [et al.]. - 2017.

Tornando alla villa dove ha conosciuto l'amata Fulvia, il partigiano Milton scopre che forse fra lei e il suo migliore amico Giorgio, anche lui combattente, potrebbe essere nata una storia d'amore. Nel tentativo di ricevere da Giorgio un chiarimento, Milton intraprende un viaggio attraverso il paesaggio verde e nebbioso delle Langhe che è anche un percorso di conoscenza: di se stesso, dell'animo umano e della barbarie insensata della guerra. Paolo e Vittorio Taviani affrontano uno dei "testi sacri" della letteratura italiana, "Una questione privata" di Beppe Fenoglio, con il piglio autoriale che deriva loro da una lunga militanza cinematografica e da una conoscenza profonda della Seconda guerra mondiale e della lotta partigiana.

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Una questione privata / regia di Giorgio Trentin ; sceneggiatura: Giorgio Trentin, dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio ; fotografia: Ascenzio Rossi ; musiche: Ettore Ballotta ; interpreti: Nino Segurini, Ugo Novello, Valeria Ciangottini … [et al.]. - 1966.

Siamo in Piemonte, nei pressi di Alba, nel periodo conclusivo dell'ultima guerra. I partigiani tentano di infastidire le sparute pattuglie della milizia fascista con frequenti colpi di mano. Dopo una di tali azioni, Milton, un giovane partigiano, approfitta di una marcia di trasferimento per fermarsi presso una villa dove abitava Fulvia, la ragazza della quale è innamorato. Dalla custode il ragazzo viene a sapere che Fulvia si è trasferita a Torino e che negli ultimi tempi era stata vista più volte in compagnia di Giorgio, uno studente partigiano assegnato ad una brigata operante nella zona. Mentre Milton, sconvolto dall'idea che la fidanzata gli sia stata infedele, cerca di rintracciare Giorgio per averne delle spiegazioni, viene a sapere che è caduto nelle mani dei fascisti. Deciso ad ottenerne la liberazione con uno scambio, il partigiano si cimenta in una guerra privata, alla caccia di un prigioniero. Fallito tale intento, mentre vaga solitario e indifeso, viene scoperto, braccato e poi ucciso da un gruppo di fascisti.

 

La mano sul fucile / regia di Luigi Turolla ; sceneggiatura: Luigi Turolla, Pino Vassallo, Mario Bernocchi, Piera Fogliani ; fotografia: Carlo Bellero ; musiche: Carlo Rustichelli ; interpreti: Angelo Berzani, Giorgio Bontempelli, Beatrice Casari. - 1963.

Un reparto disperso della Repubblica Sociale ed un gruppo di partigiani si fronteggiano sulle alture di un'impervia gola montana e si sorvegliano; sono ridotti allo stremo e gli uni sanno che gli altri attendono il lancio di un rifornimento di viveri. Negli scontri attraverso i quali le due sparute schiere tentano di impadronirsi della posizione dove avverrà il lancio, i combattenti cadono l'uno dopo l'altro e, quando il prezioso carico di viveri tocca la terra, si trovano dinanzi, soltanto due uomini, gli unici superstiti, che non hanno il coraggio di uccidersi.

 

V

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Il sole sorge ancora / regia Aldo Vergano ; sceneggiatura: Guido Aristarco, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani, Aldo Vergano ; fotografia: Aldo Toni ; interpreti: Elli Parvo, Lea Padovani, Massimo Serato … [et al.]. - 1946.

Italia, 8 settembre 1943. I soldati abbandonati a se stessi lasciano i loro reparti e ritornano alle loro abitazioni. Cesare ritorna al suo paese in campagna fuori Milano, e quando arriva lo trova pieno di sfollati. Il giovane corteggia Laura, una sarta; ma non sa resistere a Matilde, una ricca proprietaria terriera sposata, della quale diventa l'amante. Un giorno i partigiani vengono in paese per rubare un autocarro che trasporta farina e Cesare si unisce ai vecchi compagni d'armi scappando insieme a loro sulla montagna. Nel frattempo giungono le truppe tedesche e saccheggiano il paese. Viene fucilato anche Don Camillo, il parroco del paese: in seguito a questo orrendo crimine e all'insurrezione di Milano, la popolazione del borgo contadino e gli operai della fornace si sollevano uniti contro i tedeschi. Questi spaventano con intimidazioni gli abitanti minacciando di far saltare in aria l'intero paese, ma sopraggiungono i partigiani e i tedeschi vengono sconfitti.

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Soldato d’Orange / regia di Paul Verhoeven ; sceneggiatura di Gerard Solteman, Cornelius Holierhoek, Paul Verhoeven ; dal libro di Erik Hazelhoff Roelfzema ; fotografia Justin Vacano ; musica Rogier Van Otterloo ; interpreti: Rutger Hauer, Jerome Krabbe, Susan Penhaligon … [et al.].- 1977.

Sei studenti universitari olandesi, la cui vita viene sconvolta dall'occupazione nazista della loro patria nel 1940, sono costretti ad affrontare problemi di esistenza e di coscienza politica. Tratto dal romanzo autobiografico di Eriz Hazelhoff e diretto da uno dei più interessanti autori del cinema olandese.

 

W

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I dannati di Varsavia / regia di Andrzej Wajda ; soggetto e sceneggiatura di Stefan Stawinsk ; fotografia Jerzy Lipman ; musiche Jan Krenz ; interpreti: Teresa Izewska, Tadeusz Janczar, Wienczyslaw Glinski ... [et al.]. - 1957.

Nel settembre del 1944 gli insorti di Varsavia si battono eroicamente con le preponderanti forze tedesche. Decimati dai bombardamenti aerei e dagli attacchi dei carri armati i rivoltosi si ritirano verso il centro della città, contendendo il terreno al nemico metro per metro. Una compagnia, ridotta ad un pugno d'uomini, dopo aver tentato un'estrema difesa alla periferia, si ritira sotto la guida di un ufficiale. Il quartiere del centro è circondato dai tedeschi e l'unica via di scampo è quella offerta dalle fogne. Nel labirinto sotterraneo, pieno di miasmi e di gente impazzita per il terrore, fa loro da guida una ragazza che, nella sua qualità di portaordini, ha percorso più volte quel cammino. A poco a poco la schiera si assottiglia: alcuni muoiono per gli stenti e per le ferite, altri impazziscono, alcuni cadono in mano ai tedeschi, altri sono uccisi nel tentativo di uscire alla luce. Solo il comandante e un subalterno riescono a raggiungere la salvezza; ma, appena fuori, il comandante scopre che parecchi dei suoi uomini si sono perduti per colpa del subalterno, il quale, per uscire più presto da quell'inferno, li ha abbandonati deliberatamente alla loro sorte. Accecato dallo sdegno, il comandante uccide il traditore, e rientra nel triste sotterraneo alla ricerca dei suoi uomini.

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Z

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Il corriere di ferro / regia: Francesco Zavatta ; sceneggiatura: Francesco Zavatta, Redo Romagnoli, Diego Calcagno, G. Morena ; fotografia: Vincenzo Seratrice ; musiche: Costantino Ferri ; interpreti: Paolo Ferrara, Claudio Ermelli, Leo Gavero … [et al.]. - 1946.

Buc, detto il Corriere di ferro, comanda un raggruppamento di partigiani nell'Appennino bolognese. Non lontano dalle posizioni dei partigiani viene a cadere un giorno un aeroplano americano, inseguito dalla caccia tedesca. I partigiani s'avvicinano all'aeroplano e ne estraggono il pilota, gravemente ferito. Trasportato a Bologna, in casa d'amici, il ferito vien strappato alla morte; ma il forte choc subito nell'atterraggio l'ha reso cieco. Nella casa ospitale è assistito da una gentile fanciulla, Elda: tra i due giovani germoglia un tenero sentimento. Un giorno Giorgio, questo è il nome dell'aviatore, scopre che la madre di Elda è la sua propria madre. Nei giorni della rotta di Caporetto, Giorgio allora bambino, era stato separato dalla madre creduta morta, e portato da parenti in America. La madre, rimasta vedova, è passata a nuove nozze. Resosi conto della delicatezza della situazione, Giorgio abbandona la casa ospitale e coll'aiuto di Buc, si ricongiunge ai suoi commilitoni. Le cure dei medici gli ridanno la vista: tornato a Bologna con gli alleati, apprende che la madre è soltanto la matrigna di Elda. Nulla più s'oppone all'amore dei due giovani.

 

Defiance : i giorni del coraggio / regia di Edward Zwick ; tratto dal libro Defiance di Nechama Tec ; sceneggiatura di Clayton Frohman e Edward Zwick ; musiche di James Newton Howard ; interpreti: Daniel Craig, Liev Schreiber, Jamie Bell … [et al.]. - 2008.

Durante la seconda guerra mondiale, quattro fratelli, Tuvia, Zus, Asael e Aron Bielski, scappano dalla Polonia occupata dai nazisti, per rifugiarsi nelle foreste della Bielorussia: qui si uniranno alla resistenza sovietica e costruiranno un villaggio che permetterà di salvare la vita a più di 1200 ebrei. Il film narra, seppur in maniera romanzata, la vera storia dei fratelli Bielski che nella seconda guerra mondiale salvarono dai campi di concentramento alcune migliaia di ebrei costituendo e difendendo una comunità nelle foreste della Bielorussia.

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